
Secondo uno studio dell'Università di Jena (Germania), l'evoluzione favorisce chi crede: le coppie che partecipano alle funzioni religiose, infatti, hanno in media 2 o più figli, mentre quelle atee o laiche sono assestate su una media di 1,7. Personalmente, invece, interpretiamo l'esito di questa ricerca come un'ulteriore conferma della consolidata tendenza dei credenti a privilegiare la quantità piuttosto che la qualità.
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