Sauroleaks
Qualcuno sostiene che lo spazio periodicamente dedicato ad una (perenne) aspirante regista del Loreto, rischia di promuoverne le attività teatrali. Le quali, giusto per mantenere vivo un minimo senso di pudore artistico, meriterebbero invece di essere disertate in massa. Riteniamo, tuttavia, che non vi sarà alcun problema se dieci o venti dei nostri lettori (per curiosità o per altri motivi) dovessero decidere di aggregarsi ai cinquanta spettatori scarsi (e prevalentemente costituiti da parenti e affini) già preventivati. Poi, si sa, la vita è sempre pronta a smentirci e magari, rispetto ai precedenti allestimenti, questa nuova proposta non sarà il disastro annunciato e, chissà, la curatrice della messinscena potrà persino vantarsi di aver scoperto e lanciato la nuova Shirley Temple o la succedanea di Amy Winehouse.
La dedica di oggi, comunque, riguarda la fase post-prove, durante la quale - ci riferiscono i beninformati - la signora si lascia andare a qualche ballo liberatorio finalizzato a farle scaricare il pathos teatrale. Avevamo già avuto modo di vederla danzare (eufemismo) sul noto ritornello di Biagio Antonacci che fa No signora no, ma avevamo classificato tale circostanza come il dovuto (per quanto involontario) rinnegamento di un titolo (signora) che, data la sua mediocrità sociale, non le compete proprio.
Adesso, ci dicono, si lascia andare ai passi dettati dal Pulcino Pio e dal Gangnam style, ma circa l'inopportunità di tali esibizioni, che hanno probabilmente già segnato a vita chi ne è stato fortuito testimone, lasciamo la parola all'articolata dissertazione sociologica di un nostro brillante corregionale. Buon ascolto.
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