lunedì 16 settembre 2013

Internet e Social Network 3

In deroga alla cifra stilistica di questo blog, proponiamo una breve lettura dai toni un po' forti. D'altra parte, non ce la siamo sentita di smussare certe asperità del testo (che in larga parte condividiamo), proprio per non comprometterne la spontanea fragranza.


Più lo frequento, più sono convinto che Facebook sia il ritrovo ideale di coloro che amano esibirsi senza limiti in una gara di ovvietà, luoghi comuni, dicerie, leggende metropolitane, espressioni "politicamente corrette": cioè tutto quello che all'italiano medio piace fare in pubblico ma che si guarda bene dal pensare o credere davvero. E' il luogo virtuale in cui il 90% dell'utenza "scrive" tutto quello che piace alla gente e che sembra essere "assolutamente" (per usare un avverbio caro a questo popolo mediatico e mediocre) indispensabile e certo. Quindi, come è sempre successo, un conto sono le stronzate che i vostri amici di Facebook scrivono ed un conto quello che pensano realmente. Tale e quale alla vita normale. Legati ed ancorati ad inibizioni inutili e transitorie (come d'altronde le notizie commentate) da cui non sfuggono neanche i più dichiaratamente "liberi", i quali hanno paura addirittura di pensare fuori dal coro. Difatti c'è anche un'opzione (moooolto americana) che ti "invita" a segnalare se un post sia "appropriato" o meno. Chi lo decide, poi, lo sa solo Dio. 
Ma non è di questa occasione mancata che è Facebook di cui voglio parlare, ma della gente che lo frequenta e che lo usa come fosse un diario privato ma nel contempo leggibile a tutti. Esibizionismo sfrenato.
Aprire la tua pagina e leggere notizie come "oggi ho il muso" oppure "mi manca lo zucchero...uffa!" è veramente deprimente. Perché a differenza di qualcuno che lo utilizza per interagire con persone con le quali è amico anche nella vita "reale" o di chi - come il sottoscritto - lo sfrutta per postare riviste del giorno attuale (ma di decenni precedenti) e quindi fare una sorta di "servizio pubblico-emeroteca online", la stragrande maggioranza della gente ci dice cosa ha mangiato a colazione, se il bambino va all'asilo o per lanciare messaggi sibillini che capisce solo chi li scrive, del tipo "io credevo nell'amicizia ma..." e allora tutti quelli che leggono quella frase cominciano a pensare "ma sarà rivolto a  me? Avrò fatto qualcosa?"  E il peggio è che più scrivi stronzate, più ti rispondono. Perché i corrispondenti sanno che dopo toccherà a loro lanciare una banalità inutile quanto la loro vita terrena. "Loro" sono su Facebook perché ci sono tutti. "Loro" si divertono  e seguono banalissime  personalità del mondo della musica, del cinema, dello spettacolo o della politica. Perché così possono informarci che "mi ha risposto Pinco Pallino e mi ha detto che sono simpaticissimooooo!" Persone che non INCONTRERANNO mai . 
Ed è per questi che, al posto di "mi piace", anelerei cliccare su uno splendido e ridondante "E 'STI CAZZI?" Che so: "Anna Oxa ha scritto che presto uscirà un suo nuovo singolo. Che bello!" (che poi sarebbe un triste mp3). E a chi ha trillato con gaudio questa notizia, partono simultaneamente una valanga di "E STI CAZZI?". Oppure "arrivare in ufficio e rendersi conto di essere a riposo. Che rabbia!" E vai con un altro "E STI CAZZI?". "Una serata rovinata. La torta faceva schifo!"  E mi esplode nel gozzo un roboante "E STI - GRAN - CAZZI?" Perché a me, il dover commentare per educazione che "il pupo ha ancora 38 di febbre" o che "Marco s'è comprato le Nike" non me me frega proprio UN CAZZO! 
Come non me ne frega commentare la notizia di cronaca o di politica con gli amici degli amici degli amici. Perché dopo due o tre risposte diventa un thread stupido, inutile, rissoso, volgare. Ti ritrovi improvvisamente in un'atmosfera da bar di paese con gente che non hai mai visto e che non vedrai mai e che se anche putacaso la dovessi vedere, ti gireresti dall'altra parte per non vederla più. Perciò, cari amici di Facebook, se non mi vedete commentare un vostro post in cui asserite tristemente di avere giocato "la schedina e di aver totalizzato un bel sei", è solo perché - se Facebook me ne avesse dato la possibilità - avrei risposto con un E STI CAZZI???? che forse non vi avrebbe fatto piacere. I vampiri....che maleducati! (e anti-sociali).

Il Vampiro Verdier

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