Respingimenti
Nella giornata di ieri, il leader leghista Matteo Salvini si è recato a Porto Recanati per ispezionare l'Hotel House, una sorta di condominio multietnico abitato da migranti, soprattutto nordafricani. Gli immigrati, però, dopo aver fatto cordone, hanno respinto Salvini con lanci di uova e di bottiglie. Ancora una volta, quindi, gli extracomunitari si sono fatti carico di un lavoro che gli italiani non vogliono più svolgere.
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2 Commenti:
Salvini è sempre il solito razzista e fascista: ma come si è permesso di andare a disturbare quei galantuomini di immigrati mentre erano tranquillamente intenti alla loro quotidiane attività di spaccio, furti, prostituzione, ecc. ? E poi quegli abitanti del luogo (ma anche di altri luoghi simili tipo Marina di Licola, Castelvolturno, tanto per citare i primi venuti in mente) che già da tempo sono scappati altrove, pretendevano di uscire di casa senza essere aggrediti e di ritornare trovando tutto come quando erano usciti ? Certo che sono dei bei fascisti - razzisti anche loro....
Il caso è complesso e forse è il caso di partire dall'inizio, altrimenti non ci capiamo.
Il Regolamento di Dublino, sottoscritto nel 2003 da tutti gli Stati dell'Unione Europea (quindi, anche dall'Italia) prevede che degli immigrati si faccia carico la nazione in cui sbarcano. Orbene, non solo i nostri lungimiranti rappresentanti hanno colpevolmente (più che colposamente) sottovalutato i flussi migratori che - si capiva da subito! - avrebbero penalizzato l'Italia rispetto a qualsiasi altro stato europeo, ma non sono stati nemmeno in grado (nelle eccellenti personalità di Angelino Alfano, ministro dell'interno, e Federica Mogherini, alto rappresentante dell'Unione Europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza) di ridiscutere i termini del suddetto accordo in recentissime occasioni. Se qualcosa cambierà, infatti, si dovrà soltanto ad una presa di coscienza degli altri stati europei.
Chiaro che non è semplice disciplinare la sempre più corposa massa di immigrati, che di problemi sicuramente ne crea, ma dai nostri ministri ci si dovrebbe attendere qualche idea più illuminata rispetto a bombardamenti preventivi (equiparabili ad atti di guerra veri e propri), a cui penserebbe istintivamente anche il primo malpancista da strada. In ogni caso, i problemi di ordine pubblico derivanti dagli immigrati - e mai affrontati con la dovuta fermezza ed eventuali leggi speciali, che invece sono fioccate senza soluzione di continuità per evasioni fiscali e ladrocini vari - dovrebbero essere risolti con appositi piani concertati dal già citato ministro dell'interno e dai suoi ben remunerati sottoposti. Tali piani dovrebbero, fra l'altro, debellare anche le regolarizzazioni di comodo (per esempio: immigrati impiegati nell'edilizia e nell'agricoltura con ineccepibili contratti formali ma, di fatto, retribuiti meno di 1/3 rispetto agli emolumenti spettanti, con tutti i danni che conseguono alla classe lavoratrice italiana per la quale certe retribuzioni si collocano al di sotto di una decente soglia di sopravvivenza).
L'impressione, al di là del fatto che - mediamente - il popolo italiano si è rincoglionito e si fa mettere i piedi in testa da chiunque (altrimenti gli "ospiti" se ne starebbero con due piedi in una scarpa), è che gli immigrati siano un ottimo serbatoio di voti, specialmente per i paraculi come Salvini (deputato europeo pro forma, che non ha offerto contributo alcuno alla crescita del continente), i cui compari leghisti sbraitano contro gli albanesi e poi vanno a prendersi la laurea a Tirana.
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