giovedì 12 aprile 2018

Stirature


Grosso clamore sul web intorno alle foto che ritraggono Elisa Isoardi mentre stira (male, secondo le donne avvezze agli adempimenti casalinghi; con tenerezza, secondo gli elettori leghisti più accaniti) la camicia del suo compagno Matteo Salvini. Come al solito, però, è sempre l'ironia (nel caso specifico, quella de Il ruggito del coniglio di Radio 2) a servire su un vassoio d'argento la chiave interpretativa più attendibile (e finanche cantabile, volendo, sull'aria della ben nota Margherita di Riccardo Cocciante).

VAPORELLA

Io non posso stare ferma
con le mani nelle mani:
le camicie di Salvini
stirerò fino a domani
ché lui vuole governare
e le felpe più non mette
(di stirar non son capace
e gliene ho bruciate sette).

Sulla tavola da stiro
mostrerò quanto lo ammiro
(di recente si è ingrassato:
sembra quasi un bue muschiato)
ma se va in televisione
deve fare un figurone
(con 'sto ferro qui sto in piedi
ma son quasi first lady).

Quel Di Maio è un damerino
sempre tutto laccatino;
se Matteo si veste fino
sembra quasi un involtino.
Era un gesto un po' ribelle
l'asse con i Cinque Stelle
ma anche una presa in giro
e odio questa asse da stiro!

Se Matteo va a Palazzo Chigi
qui per me si mette male:
ogni giorno i suoi colletti
poi mi tocca inamidare
e le scarpe di vernice
ci saran da lucidare
e finisco a far la colf
lì davanti ai paparazzi...

Sì, lo faccio con amore
ma vorrei una paga a ore
ché stirare è inopportuno
in diretta su RAI Uno!
Essere first lady
è davvero cosa bella
e perciò, caro Matteo,
comprami una Vaporella!

Vaporella, Vaporella,
Vaporella adesso è mia!

(Dose/Paiella/Presta)

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