mercoledì 10 ottobre 2018

Nostalgie


Noi adulti (ho detto adulti ma forse avrei dovuto dire vecchi) guardiamo il mondo che ci circonda con l’atteggiamento di chi ha capito quanto serve per vivere con coerenza questo scorcio di secolo che ci ospita. Sembriamo (sempre noi adulti) aver capito le regole del gioco, anche se ci aiutiamo, nel percorrere questo scorcio di storia, con un velo di sarcasmo che sa d’ipocrisia. Abbiamo dei cedimenti, però scivoliamo verso delle nostalgie che ci danno la conferma che il passato (bello o brutto) rimane nella mente di ognuno e influenza la quotidianità di chi ha raggiunto un traguardo temporale che non si scavalla con disinvoltura, checché ne pensino i nostri contemporanei più vispi. Molti di noi maturi (diciamo) si rifugiano nell’ironia per giustificare i cedimenti provocati dai ricordi, i nostri comportamenti, l’agire dei vecchi che - ripeto - preferiamo indicare come più anziani (e ognuno si scelga il parametro biografico che preferisce). Di solito scegliamo la disinvoltura, dichiarando valide certe regole che da giovani avevamo respinto. Non è facile: ve lo dice uno come me, che si trova a vivere quella parte di esistenza che dovrebbe essere guidata dalla saggezza prodotta dalla propria ormai annosa esperienza. Vi sembriamo (noi impegnati a resistere sul confine della “bacuccaggine”) consapevoli di essere diventati come siamo per colpa dell’anagrafe o dei parametri? Balle. Noi, con il nostro carico di anni, siamo impegnati in una recita per non mostrare patetiche ma sempre più incombenti nostalgie: il passaggio di una bella ragazza o di un bel ragazzo non deve provocare la nostra curiosità, che può essere confusa con un lampo di fastidiosa libido;il rotolare di un pallone davanti a noi non deve suggerirci l’esibizione di una plastica rovesciata con ricaduta di spalle sul terreno; il mettersi a fischiare un motivo musicale di tempi andati, può provocare una curiosità generazionale imbarazzante. E mi fermo ai più banali contatti interpersonali: noi adulti non siamo attrezzati per superare la nostalgia, malessere assai diffuso fra quanti hanno superato gli …anta. Senza specificare altro. Tanto ci siamo capiti, no?

(Enrico Vaime)

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