sabato 19 ottobre 2024

Like

 

Uno stereotipo più frequente di quanto si creda è quello del soggetto che, ritenendosi a distanza di sicurezza acustica dalla persona di cui sta per sparlare, si abbandona a irriverenti considerazioni sulla medesima e le riversa nelle orecchie di chi gli sta vicino. Talvolta, però, i calcoli uditivi sono errati e la persona oggetto di certe derisorie valutazioni può riuscire ad ascoltarle integralmente. Capita, così, che la scorsa sera intercetto il discorso di una signora (eufemismo) che confida a una sodale di aver controllato il mio profilo Facebook (tramite account fittizio o amici compiacenti, in quanto bannata da anni) e osserva che se i miei ultimi post mi porteranno un paio di like, sarà grasso che cola. La cosa non mi ha provocato alcun fastidio, perché, ormai da tempo, non mi curo più delle osservazioni provenienti da soggetti disagiati, però una considerazione è venuta spontanea anche a me: è più importante ricevere "like", anche in corrispondenza di post formali e ripetitivi (per esempio: i "buongionissimi"), oppure essere effettivamente letti con attenzione e poi commentati - bene o male che sia - soltanto a livello verbale? E, per esempio, facendo riferimento a un personaggio televisivo tanto caro alla signora di cui sopra, anche per comune provenienza territoriale, è più importante il riscontro di like sul (menzognero) post pubblicato da una testata leghista reggina (sic!) o gli effettivi indici di share, che, per la cronaca, sono stati inferiori al 3% nella prima puntata, al 2% nella seconda e allo 1% nella terza?

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