martedì 1 ottobre 2024

Pause pranzo

 

Ultimamente, grazie alla recente e promettente politica di voli low cost, la città di Reggio Calabria sta vivendo un inedito approccio col turismo, al quale, per il momento, non è del tutto preparata, anche se intravediamo, fortunatamente, i prodromi di miglioramenti costanti e progressivi. Ne consegue che, quasi quotidianamente, durante la pausa pranzo, incrocio qualche visitatore h 48 che, dopo la rituale ricognizione al museo cittadino, inclusivo - come noto - dei celeberrimi Bronzi di Riace, va a rifocillarsi nella stessa gastronomia dove son solito ristorarmi anch'io.
Capita, dunque, che qualche giorno fa, accanto al mio tavolo, si piazzino due giovanotti francesi under 30 (probabilmente pervenuti col volo proveniente da Marsiglia) che conversano - com'è ovvio che sia - nella loro lingua. Personalmente, non ci capisco nulla ma ogni tanto, nei loro dialoghi, affiorano nomi che mi rimandano a un lontano passato ginnasiale: Renzo, Lucia, Don Abbondio, Don Rodrigo... Intuisco, così, che stanno parlando de "I promessi sposi" e mi fa specie pensare che, in vista della futura (salvo ribaltamenti referendari) autonomia differenziata, che comporterebbe anche diversificazioni didattiche fra le regioni italiane, qualche militante leghista ha già proposto di escludere dalla programmazione scolastica il romanzo del Manzoni, che ritiene ormai obsoleto, in favore di testi più recenti (non oso neanche approfondire quali). Sicché potrebbe verificarsi il paradosso che i francesi continuino a serbare memoria del romanzo italiano più importante, datato 1825/1827, e che i finti progressisti della Lega rimangano saldamente incardinati al giuramento di Pontida del 1167 (!) e a quella recente pseudo letteratura che ne è derivata, incentrata sull'immaginario personaggio storico di Alberto da Giussano, peraltro da loro annualmente celebrato nel predetto comune con opulenti banchetti e laute libagioni a base di acqua del Po. I compromessi simposi.

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