domenica 1 dicembre 2024

Aspettando Sanremo

 

Il prossimo Festival di Sanremo, delle cui anticipazioni i social sono già abbondantemente intasati, sta nascendo abbastanza sottotono anche perché, salvo assi al momento ben occultati nella manica, le indiscrezioni sul cast non preannunciano un'edizione molto brillante.
Ecco, allora, che il volenteroso Carlo Conti tenta la carta della reunion dei Pink Floyd o, meglio, di quel che ne resta, con l'ulteriore difficoltà degli attuali dissidi (che i beninformati indicano come difficilmente sanabili) tra David Gilmour e Roger Waters, le vere colonne del gruppo.
Accade, quindi, che dai recessi della memoria riemergano quei ricordi che ti portano ai soliti impietosi confronti col periodo corrente. Quasi sicuramente, i miei coetanei ricorderanno la trasmissione radiofonica "Gran Varietà", che - salvo un paio di imprevisti - andò ininterrottamente in onda tutte le Domeniche, sul secondo canale di Radio RAI, dal 1966 sino al 1979 nella fascia 9,30 - 11,00 e con replica il Sabato pomeriggio sul primo canale.
"Gran Varietà " era un programma che condensava il meglio dello spettacolo dell'epoca e che, prima della definitiva affermazione di radio e televisioni libere con relativa moltiplicazione di offerta, riusciva a totalizzare fino a 8 milioni di ascoltatori con indice di gradimento medio dello 85%. Anche se annunciata come una diretta, la trasmissione era in realtà registrata: d'altra parte, sarebbe stato pressoché impossibile che la Domenica mattina presto, in Via Asiago 10 in Roma, potessero convergere simultaneamente personaggi del calibro di Johnny Dorelli o Raimondo Vianello o Vittorio Gassman o Mina. Ciononostante, grazie a un accuratissimo lavoro di regia, il programma riusciva a dare davvero la sensazione della diretta e alcuni cantanti o complessi erano spacciati come presenti in loco anche se, in realtà, veniva trasmesso soltanto un loro disco (generalmente, l'ultima incisione). Fu così che, nel Marzo 1968, l'esordio assoluto dei Pink Floyd nell'etere italiano venne introdotto da Raimondo Vianello che li annunciava come ospiti in studio: praticamente, un virtuale meeting fra due genialità differenti.
Eppure quella finta ospitata (purtroppo al momento non rintracciabile, causa soppressione dei vari siti della RAI i cui contenuti non sono ancora integralmente confluiti nella nuova piattaforma RAI Play Sound) non riuscirà mai ad apparirci patetica quanto il tentativo di reunion a cura di Carlo Conti.

Etichette:

0 Commenti:

Posta un commento

Iscriviti a Commenti sul post [Atom]

<< Home page