Tempi che cambiano
Spesso, in attesa dei programmi di prima serata, sempre più procrastinati rispetto al previsto orario iniziale per gli eccessivi strascichi delle insopportabili - almeno per me - trasmissioni che li precedono, mi sintonizzo su un canale siciliano che trasmette soltanto film con Franco Franchi e Ciccio Ingrassia.
L'altra sera era in programmazione "Il lungo, il corto e il gatto", una pellicola del 1967 abbastanza nota, incentrata su un gatto che eredita un cospicuo patrimonio da una vedova che lo riteneva la reincarnazione del marito e i cui camerieri erano Franco e Ciccio. Questi ultimi godranno di un consistente vitalizio a condizione di accudire il gatto con le dovute attenzioni, che saranno vagliate dal rigoroso controllo di un notaio. Il gatto, ovviamente, si sottrae spesso alla vigilanza di Franco e Ciccio e, a un certo punto, si rifugia dentro un'ambasciata straniera. Dopo essersi domandato se il gatto abbia eventualmente richiesto asilo politico, Franco propone a Ciccio, per riprendere il felino, che entrambi chiedano accesso all'ambasciata spacciandosi per il presidente degli Stati Uniti e per il suo avvocato. Ciccio gli risponde, sconsolato: "Non può funzionare!". E Franco, osservandolo bene in volto, gli ribatte: "Hai ragione: tu la faccia dell'avvocato non ce l'hai!"
Tuttavia, dopo quanto accaduto nei giorni scorsi alla Casa Bianca, forse anche Franco e Ciccio, ormai, potrebbero avervi accesso e, chissà, con risultati migliori di chi la occupa attualmente.
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