Il Sabato sauro del villaggio - Riflessioni su quel che ci accade a nostra insaputa o meno
L'amore, questo sconosciuto (?)
Avrete notato (anche perché è proprio grazie alla diffusione di un certo tipo di materiale che il blog trae spunti e prospera) come tanti ricercatori e/o opinionisti spendano tempo ed energie nel tentativo di circoscrivere e di definire quanto più compiutamente possibile quel moto dell'animo che tanto i poeti e i prosatori quanto i più ordinari esseri umani chiamano amore. A nostro modesto parere, gli esiti di cotanto impegno cerebrale sono perlopiù paradossali e, non di rado, involontariamente comici, giacché ogni nuova teoria sull'amore, pur poggiando su presumibili basi scientifiche e/o empiriche, finisce per rivelarsi ancor meno affidabile di quei triti luoghi comuni che ambirebbe soppiantare. Chiariremo meglio il nostro pensiero con gli esempi che seguono.
C'è un vecchio adagio che recita: Occhio non vede, cuore non duole. E, in effetti, ritenevamo (e riteniamo) che quando un soggetto di cui ci si era perdutamente innamorati abbia operato una diversa scelta sentimentale, sia meglio non incrociarlo più, perché vederlo sottobraccio o mano nella mano con altra persona equivale, grosso modo, ad una stilettata al cuore. E invece un recente studio USA smentirebbe questo luogo comune informandoci che, al contrario, superare con dignità e orgoglio certe prove visive allunga la vita. E, addirittura, quanto più numerosi sono i soggetti da cui siamo stati rifiutati, tanto più - incontrandoli insieme al loro partner e sapendo disciplinare le nostre reazioni - possiamo prolungarci la terrena esistenza. Personalmente, non ci crediamo. O, meglio, ci crederemo soltanto se il nostro amico Giampiero diventerà immortale.
Un altro studio USA ci informa, invece, che l'uomo tende a fuggire dalla donna che lo copre di troppe attenzioni e consiglia alle rappresentanti del mondo muliebre, eccedenti in affettuosità, di procurarsi un cane su cui riversare le tenerezze in esubero. Orbene, saremo forse condizionati dalle esperienze indirettamente vissute qui al Loreto, che, per quanto riguarda i trii composti da una coppia di fidanzati e un cane, non vanta - onestamente - precedenti storici molto incoraggianti, ma si tratta di una teoria che non ci convince per niente: ci rifiutiamo assolutamente di credere, infatti, che un buon andamento del ménage sentimentale possa essere subordinato a cane, amore e fantasia.
Quante volte avete sentito dire che L'amore non ha età? E invece l'attuale governo, con un allegato alla manovra economica che si sta approvando in questi giorni, ha lanciato l'idea di attribuire ai legami sentimentali un ben preciso limite anagrafico: partendo dal presupposto che quando una donna sposa un uomo molto più anziano di lei lo fa soltanto per interesse, è stata proposta una considerevole decurtazione delle pensioni di reversibilità (ossia quelle che spettano alle vedove dei pensionati) nel caso in cui fra i due coniugi intercorra una differenza d'età superiore ai vent'anni. Questo esecutivo, dunque, riconferma la propria tendenza a considerare mediamente le donne come esseri avidi, calcolatori e venali. Anche quando non hanno mai frequentato Palazzo Grazioli, l'Olgettina, la villa di Arcore o Villa Certosa.
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