Convergenze artistiche

Da qualche settimana, nell'ambito della trasmissione radiofonica Il ruggito del coniglio (Radio 2), è stata lanciata la nuova edizione di Andate a lavorare, l'anti talent-show che fa il verso ai programmi della De Filippi raggiungendo, il più delle volte, risultati artistici sicuramente superiori. In questo caso i concorrenti sono... uno soltanto, ossia l'eclettico Max Paiella (che probabilmente conoscerete per lo spazio sempre maggiore che sta conquistandosi nel salotto di Serena Dandini) il quale, di volta in volta, assume i più stravaganti nomi d'arte. La canzone che postiamo oggi, per esempio, si intitola Sguardi e ce la propone sotto l'identità di Ranhia. A nostro modesto parere, si tratta di un pezzo abbastanza accattivante nel quale è possibile rinvenire un'incredibile coincidenza con l'ingiustificata ritrosia e/o incapacità d'azione di Giampiero (v. foto sopra) nei riguardi di qualche fanciulla che gli si era proposta su un piatto d'argento. A corredo del relativo filmato (estratto da YouTube), proponiamo anche il testo della canzone affinché possa ispirare all'interessato le opportune meditazioni. 

Io guardo te e tu pure mi guardi:

dentro lo slip sento che ardi!

Ma prima che sia troppo tardi,

ferma, ti prego, sto gioco di sguardi!

Io ti guardo da dietro il cespuglio,

tu mi riguardi e sei già in subbuglio:

ti sto spiando vicino

da sotto un tombino!

Certo mi piace il tuo gioco di occhi,

però vorrei che ogni tanto mi tocchi:

ogni tuo sguardo è una saetta,

però vorrei mi palpassi una tetta!

Io sono donna e son tutta carne,

però mi sa che non sai cosa farne:

oltre lo sguardo vorrei un’altra cosa da te!

(parlato)

Tu mi dai ancora un’altra occhiata,

io ti darei una tortorata!

Io sono qui che te l’apparecchio,

ma tu mi guardi da quello specchio!

Io del tuo sguardo mi sono stufata:

ero in calore e mi sono freddata!

In queste sere

io voglio soltanto godere

col salumiere,

col corazziere,

col bracconiere,

col panettiere…