Il Sabato sauro del villaggio, ovvero riflessioni su quel che ci accade a nostra insaputa o meno
Premessa per le anime belle del Loreto che seguono il blog clandestinamente: questo post non riflette esclusivamente l'opinione del sottoscritto, ma è espressivo di un malumore ambientale molto più diffuso di quanto si possa credere...
Drammi che si ripetono
Quasi tutti individuano il punto più mesto delle festività natalizie nel giorno che le conclude, ossia nell'Epifania, mentre qui al Loreto - almeno come rappresentanza maschile - siamo pressoché concordi nell'attribuire tale triste primato alla vigilia che precede l'arrivo della Befana, ossia al 5 Gennaio.
In tale data, infatti, suole tenersi la classica tombolata parrocchiale che da qualche anno a questa parte è stata appaltata - non si sa per quale motivo (o forse si sa ma è meglio non approfondire) - al ganzo di cui alla foto sottostante.
Costui è riuscito a trasformare il tradizionale appuntamento in un one - man - show di dubbia qualità: estrazione compulsiva di numeri che suole abbinare, perlopiù, ad una strana smorfia concernente i lavori edili o i lavori pubblici (cemento, mattoni, intonaco, cavalcavia, manti stradali, ecc.) ma che, generalmente, consegue il solo risultato di lasciare di ghiaccio gli astanti, per i quali - giusto volendo limitarsi ad un solo esempio - il 19 continua ad essere la risata e non lo svincolo.
Il protagonismo del soggetto emerge in tutta la sua insopportabilità quando deve assegnare i premi a chi realizza qualche combinazione vincente: essendo ormai egli un tutt'uno con il microfono, non si degna di cederlo neanche per qualche istante ai vincitori, sia pure per una minima dichiarazione di prammatica; anzi, agitando scompostamente le mani, li invita a riprendere subito posto per poter continuare indisturbato i suoi soliloqui.
Analoga insofferenza egli manifesta anche nei confronti di quei siparietti che inframmezzano le estrazioni: balletti, canzoncine e spettacolini di magia (sui quali, peraltro, molti di noi riponevano particolare fiducia, nella speranza che, tramite qualche gioco di prestigio, il presentatore potesse prodigiosamente svanire).
Stendiamo un velo pietoso, poi, sulle battute preparate a tavolino: la migliore - ripetuta tre volte - esaltava un forno a microonde, costituente uno dei premi in palio, che secondo il nostro imbonitore vantava la straordinaria capacità di mantenere la tazza fredda e il latte caldo o viceversa.
Il suo fastidioso presenzialismo lo porta ad inquinare anche i giochini di spareggio (che si effettuano quando due o più concorrenti realizzano simultaneamente la stessa combinazione): in occasione di una gara di karaoke, per esempio, nel presuntuoso tentativo di reindirizzare una concorrente su tonalità più consone al pezzo da eseguire, l'ha mandata completamente fuori tempo, dimostrando - penosamente - che da cantante vale ancor meno che come presentatore.
Clamorosa, poi, la caduta di stile al termine della serata: si è auto applaudito per la conduzione e ha augurato il più cordiale buonasera al pubblico senza dar l'ultima parola - come da prassi - al parroco, che si è preso quasi d'autorità il microfono e ha cominciato il suo discorso quando buona parte degli spettatori aveva già abbandonato i posti a sedere.
Il presentatore, comunque, si è dichiarato soddisfatto della serata ed ha già anticipato a qualcuno che, oltre a ricandidarsi alla conduzione per il prossimo anno, cederà il format di questa tombolata anche a qualche amico dell'Azione Cattolica di Gioia Tauro. Non ci stupirebbe se, per l'occasione, la cittadina tirrenica mutasse provvisoriamente la propria denominazione in Tristezza Tauro.
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4 Commenti:
O tristezza sauro...una domanda: perchè ci vai?
Per motivi parentali, ovviamente: in caso contrario, me ne guarderei bene.
La cosa triste (e grave) non è tanto che la tombolata venga affidata a tale personaggio (del resto si è visto che piega ha preso la gestione della parrocchia) ma che ci sia ancora gente che vi partecipa.
Questo, comunque, non deve stupire: tutto ciò (e molto altro) è espressione ed emanazione del livello medio della popolazione loretana che si merita questo ed altro.
Sicuramente c'è una parte della comunità parrocchiale mentalmente (e irreversibilmente) ottenebrata, che partecipa a queste iniziative solo con l'avida speranza di avere accesso a qualche premio e, pertanto, poco attenta al contesto generale (ho avuto la ventura di fare ambo con i primi due numeri estratti e mi sono dovuto sorbire sguardi d'invidia assolutamente spropositati rispetto all'entità della vincita). Mi dispiace, però, per quei soggetti potenzialmente validi che, a furia di subire in silenzio, si sono assuefatti al disdicevole andazzo: per quel che vale, mi permetto di recriminare anche per loro.
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