Il Sabato sauro del villaggio - Riflessioni su quel che ci accade a nostra insaputa o meno
Poche cose sono irritanti quanto la pretesa di taluni (presunti) cattolici di ammantare d'ingerenza divina quegli accidenti della vita che, col soprannaturale, poco hanno da spartire, essendo molto più agevolmente riconducibili alla mere coincidenze terrene che la sorte ci dispensa in modalità random.
E' accaduto che, nelle scorse settimane, l'amico Vincenzo (v. foto sottostante) abbia manifestato la larvata intenzione di prendere le redini del gruppo ministranti della parrocchia, lasciato a briglia sciolta dall'inopinato abbandono, ormai risalente a diversi mesi fa, di suo compare Giampiero.
Le cariatidi del luogo hanno subito gridato allo scandalo, ritenendo che le richieste provenienti da certi personaggi costituiscano, ex se, irreparabile offesa al Signore (dando la netta impressione di nutrire, al contempo, la presuntuosa convinzione che il loro operato, invece, Lo esalti) e hanno interpretato quasi come un congruo castigo celestiale l'incidente occorso pochi giorni addietro allo stesso Vincenzo, che, cadendo da una scala a pioli mentre sistemava materiale nel magazzino in cui lavora, ha riportato la frattura del polso e del setto nasale.
Nell'augurare nuovamente a Vincenzo una rapida guarigione e la minor sofferenza possibile, ci permettiamo di ricordare a questi esegeti dell'interventismo divino (qualcuno è nostro assiduo nonché abusivo lettore) che, qualora il Signore decidesse di punire tramite fratture ossee chiunque osi infangarne anche colposamente il culto, ben pochi di loro potrebbero vantare l'integrità ortopedica.
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2 Commenti:
anche considerato il suo livello, Vincenzo è sempre preferibile a certi celebrati e riveriti personaggi inseriti nelle alte (?) sfere del loreto.
Senz'altro. Ovviamente ci dichiareremo smentiti allorquando qualcuno riuscirà a dimostrarci - giusto per fare un solo esempio fra i tanti possibili - perché il Signore dovrebbe sentirsi gratificato da certe rappresentazioni teatrali allestite da un'ansiogena signora del luogo.
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