Il sonno della ragione - Dialoghi con Vincenzo
A grande richiesta dei nuovi lettori, un estratto dal nostro più famoso best seller ormai andato completamente esaurito (come l'autore e il protagonista).
Importante premessa: L'intervista che segue risale ad Agosto 2009, quando Vincenzo riteneva di aver messo incinta la fidanzata (ora sua consorte).
***
Quando e dove è avvenuto il rapporto che ha portato alla gravidanza della tua fidanzata?
Abbiamo calcolato che è stato a fine Luglio a Steccato di Cutro (Crotone), a casa sua, nella sua stanza.
Lo avete calcolato entrambi?
No, lo abbiamo calcolato… lei.
Eravate soli in casa?
Sì, perché i suoi genitori erano usciti alle dieci di sera e ci hanno garantito che non sarebbero rientrati prima delle due del mattino: avevamo campo libero.
Ma questa improvvisa libertà che vi hanno concesso, non ti sembra un po’ strana? Generalmente i genitori – e specialmente i genitori che vivono in piccoli paesi – operano proprio in senso opposto: per evitare pettegolezzi e malignità di sorta, fanno di tutto perché le figlie non restino mai da sole in casa con il fidanzato.
Lo so, ma lì mi conosce tutto il paese e sanno benissimo che io sono un signore e che non approfitto di certe situazioni.
Come non ne approfitti? Se lei è rimasta addirittura incinta!
E cosa c’entra? Lei è rimasta incinta ed io sono rimasto lo stesso un signore.
Ah! E dimmi: è stato un incidente di percorso o l’avete voluto voi?
L’abbiamo voluto noi.
Quindi è stata una scelta consensuale?
Lei dice di sì.
Passiamo oltre. Come vi siete accorti della gravidanza?
Non avevamo più le mestruazioni e lei accusava nausea e vomito.
Chi non aveva più le mestruazioni?
Né io né lei.
Come ti sei informato sulle dinamiche del ciclo mestruale?
Mi ha spiegato tutto lei su come funziona.
Andiamo avanti. Mi hai parlato di nausea e vomito a meno di un mese dalla presunta decorrenza dello stato interessante. Non ti sembra un po’ prematuro?
Non lo so: io di maturità non me ne intendo.
L’avete già detto ai vostri genitori?
Ancora no: preferiamo che passino due o tre mesi. Ma possono passarne pure quattro: tanto lei è già grassottella di suo e pancia su pancia non si nota granché.
Ma sei idiota veramente? Non sai che, specialmente nei paesi, la gravidanza intempestiva esige un immediato matrimonio riparatore?
Lo so, ma la Chiesa è occupata fino al 2010.
Quale chiesa?
Tutte.
Lasciamo stare, altrimenti sono tentato di seguire le orme del tuo compare di cresima e schiaffeggiarti a raffica. Ora, pur ammesso che il paese ove sei ospite continui a offrirti, per il tramite dei tuoi suoceri e/o dei loro amici, lavoro, vitto e alloggio per provvedere al sostentamento della tua futura prole, mi spieghi come speri di riuscire a educarla, data la testa che ti ritrovi?
Quello dell’educazione è un problema che abbiamo già chiarito: il bambino me lo porto subito allo stadio, perché deve essere educato a tifare Reggina e non Crotone.
Etichette: La solitudine del mio neurone
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