domenica 29 dicembre 2013

C'erano una volta gli Alunni del Sole (11)


Dopo un silenzio discografico di ben dieci anni, gli Alunni del Sole (ma, più probabilmente, il solo Paolo Morelli, sia pur assistito dall'inseparabile fratello Bruno) tornano in sala di incisione: nel 1992, infatti, esce sia su vinile sia su CD il lavoro Di canzone in canzone, che, sebbene l'elettronica abbia ormai largamente soppiantato le consuete e pregevoli orchestrazioni, risulta davvero piacevole, tanto da meritarsi un buon numero di passaggi radiofonici, sicuramente superiori (purtroppo) alle vendite.
Il pezzo estratto è quello che, personalmente, ci piace di più: si tratta di Francesca, che dedichiamo (alla maniera delle radio libere anni 70/80) a tutte le nostre lettrici (e sono almeno tre) che portano questo nome.


Postfazione

Con questo post cala il sipario sulla presente etichetta, anche se (destino permettendo) non mancheranno altre occasioni per ricordare gli Alunni del Sole e, in particolare, il buon Paolo Morelli.
Per completezza di informazione precisiamo che, successivamente al lavoro di cui ci siamo occupati in questo appuntamento conclusivo, gli Alunni del Sole incideranno, fra inediti e remake, altri 3 CD (l'ultimo è proprio di quest'anno) che possiamo tranquillamente relegare ad episodi discografici minori: oltretutto, la voce di Paolo Morelli è sempre più affaticata (le corde vocali, purtroppo, non invecchiano bene per tutti) e, in certi momenti, risulta quasi straziante ascoltare i rifacimenti dei vecchi successi del gruppo. Tanto che, ogni qualvolta il complesso verrà invitato ad una trasmissione revival (tipo I migliori anni), si renderà necessario ricorrere al playback sulle versioni originali, col conseguente imbarazzo di simulare il canto, con la faccia attuale, su una base musicale di trent'anni prima. Evidenziamo, inoltre, sia pure a solo titolo di curiosità, che Paolo Morelli è autore dell'ultimo inedito di Patty Pravo ('Na canzone), uscito la scorsa Primavera, che ha fortemente scontentato i fan della cantante veneziana (e, obiettivamente, dobbiamo concordare con loro).

Abbiamo sempre pensato che per Gli Alunni del Sole sarebbe stato più conveniente dosarsi con maggior lungimiranza, giacché, di fatto, diedero il loro meglio nei primi sei LP, che furono proposti, praticamente, a cadenza annuale, ottenendo - col senno di poi, per carità - il risultato di saturare troppo presto il pubblico (non è certo un caso, per esempio, se Vasco Rossi e Ligabue lanciano, mediamente, un CD di inediti ogni tre anni).

Ricordiamo, inoltre, di aver più volte segnalato a Radio RAI l'opportunità di dedicare un breve ricordo a Paolo Morelli, della cui scomparsa - a tutt'oggi - non si è accorto quasi nessuno (e, comunque, nella circostanza, la televisione è stata molto più attenta della radio): abbiamo ricevuto soltanto una mezza promessa (poi non mantenuta) da Il ruggito del coniglio, mentre non siamo stati per niente calcolati da Radio 2 Supermax (la trasmissione condotta da Max Giusti), a cui avevamo proposto di far commemorare Paolo Morelli per un paio di minuti (sapendo che, più di tanto, non è possibile spuntare) da Renzo Arbore, scopritore degli Alunni del Sole, che sarebbe stato ospite del programma, dove, invece, ha pubblicizzato soltanto il suo ultimo lavoro e il suo canale web. Pazienza.

Per una degna conclusione di questa nostra etichetta, cediamo dunque la parola al regista Mauro Macario (figlio del grande Erminio), intervenuto sulla pagina Facebook del gruppo con la sua apprezzabile testimonianza.

Sono Mauro Macario, regista RAI, curatore, nel lontano '81-'82, delle riprese del concerto del gruppo al "Paradiso" di Rimini. Ma questa è solo cronaca e non ha importanza. Voglio qui esternare la mia profonda tristezza per la scomparsa di un poeta in musica, non di certo minore rispetto ai grandi cantautori storici italiani. I suoi testi sono magnifici (penso al capolavoro "Ritornelli infantili"), di grande e raffinata scrittura, e le musiche così vibranti e coinvolgenti nelle linee melodiche e negli arrangiamenti. E poi quella voce, quell'intonazione perfetta, ritta. Quelle interpretazioni sofferte e modulate con grande variegata maestria. Secondo me non è stato seguito con la dovuta attenzione neanche da chi si occupa di canzone d'autore italiana. Paolo Morelli rappresenta molto di più delle mie scarne parole, ma lo spazio virtuale è come se ti incitasse alla brevità, mentre Paolo Morelli è eterno.

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2 Commenti:

Alle 30 dicembre 2013 alle ore 21:46 , Anonymous Francesca ha detto...

Bella canzone che non conoscevo. Grazie per la dedica e auguri per l'anno nuovo.

 
Alle 30 dicembre 2013 alle ore 22:31 , Blogger lillo ha detto...

Ricambio con i migliori auguri per te e famiglia. A presto su questi schermi.

 

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