Buona Domenica
Buona Domenica a tutti quei reggini, nonché agli ardimentosi di altre zone calabre, che lo scorso Giovedì sera sono convenuti in Piazza Duomo per sostenere (o fiancheggiare?) il comizio autoreferenziale di un presidente regionale condannato (vero) e dimissionario (finto) e dargli manforte con inverecondi battimani che scandivano le sue urlate e inconsistenti verità. Il quasi ex governatore della Calabria era, comunque, già sufficientemente spalleggiato da alcuni suoi pari: il ministro Lupi (indagato per abuso d'ufficio), l'ex ministro De Girolamo (indagata per indebite ingerenze nell'A.S.L. beneventana) e il senatore Tonino Gentile, già ex sottosegretario dimissionato per aver - di fatto - bloccato le rotative de L'Ora di Calabria pronte a stampare imbarazzanti notizie sul suo figliolo. E - attenzione! - all'ultimo momento è saltato Formigoni, a causa dei freschissimi sequestri miliardari (anche se - dice lui - sul suo conto corrente ci sono soltanto 18 Euro).
Possibile, dunque, che il popolo reggino sia talmente beota da prestare orecchio alle ridicole e patetiche recriminazioni di una malriuscita versione locale dell'orso Yoghi? No: il popolo reggino è mediamente (e forse qualcosa in più) opportunista e striscerebbe tranquillamente ai piedi di chiunque incarni anche la più debole forma di qualsivoglia potere, tant'è che farebbe la stessa cosa anche con un alternativo Naccari, se solo riuscisse miracolosamente a riemergere dalla melma in cui lo hanno trascinato le recenti e scottanti intercettazioni.
Scopelliti ha ancora un considerevole pacchetto di voti, che gli deriva dalle promesse che non ha fatto in tempo a mantenere, e deve soltanto decidere se fruirne personalmente (Europee) o devolverlo a qualche figuro suo sodale.
Nel frattempo insulta Fava (il cui papà è stato ucciso dalla mafia), sostenendo che non capisce nulla della malavita organizzata e lo fa paradossalmente affiancato da quella fanciulla con cui condivide il cognome e il cui papà ebbe in malasorte lo stesso destino toccato al genitore di Fava: e chissà se la signorina proverà un minimo imbarazzo nel pensare ai suoi colleghi del PDL che si trovano confinati entro qualche stabilimento penale (o, come nel caso di Dell'Utri, stanno per arrivarci) proprio per collusione con la malavita organizzata!
Buona Domenica, infine, a quei giovani reggini che, schifati dallo stato di cose sommariamente sopra descritto, sono ancora incerti se affrontare una durissima lotta per affermarsi meritoriamente in questi luoghi o cercare fortuna altrove. Personalmente, riteniamo che, se il prezzo dell'affermazione territoriale è quello di contrarre debiti di riconoscenza con certe sagome della politica autoctona, sia molto più salutare preparare le valige.
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