Buona Domenica
Diversi lettori autoctoni hanno richiesto un mio personale commento circa la nuova giunta comunale di Reggio Calabria, insediatasi giusto ieri mattina. Non posso che confermare quanto già asserito nel periodo pre-elettorale, arricchendo - anzi - le mie personali elucubrazioni con ulteriori brevi osservazioni.
Se è vero che nei dettagli si disvelano tanto Dio quanto il demonio, a maggior ragione sono proprio i dettagli a palesare l'uomo che, giocoforza, ad uno dei due si deve ispirare. Ebbene, restando appunto ai dettagli, non ci è piaciuto per niente che il neo-sindaco abbia stappato una bottiglia di spumante per festeggiare la sua elezione. Ma come? Uno viene messo al vertice di una città ridotta in macerie (morali e materiali) e, anziché sentire sulle spalle quell'immane peso di responsabilità parificabile ad una ottava fatica di Ercole, trova addirittura la forza per auto-celebrarsi? So che può sembrare una fesseria e che qualcuno mi accuserà di esagerare, ma non credo proprio che De Nicola o De Gasperi, impegnati a far risorgere l'Italia dalle ceneri del fascismo, abbiano mai lontanamente pensato di brindare ai loro incarichi istituzionali. E allora cosa festeggia il novello primo cittadino? Forse l'ebbrezza derivante dalla conquista di un potere da esercitare, alla meno peggio, facendo il ventriloquo con la voce di un cognato che avrebbe fatto meglio a defilarsi - almeno temporaneamente - dalla politica, in attesa che vengano chiarite certe sue equivoche posizioni? Temo di sì e spero vivamente di essere smentito dai fatti, anche se taluni ammiccamenti al renzismo imperante - come un certo consociativismo soft e l'operazione di immagine con l'insediamento celebrato nel quartiere reggino più malridotto - non mi rendono troppo fiducioso.
Adesso qualcuno obietterà che è fin troppo facile esprimere considerazioni trincerandosi comodamente dietro una tastiera e guardandosi bene dallo scendere in campo, ma il guaio è che, ormai, le cose da fare per sanare le piaghe (soprattutto mentali) di Reggio Calabria, sono talmente tante che non c'è proprio più niente da fare.
O, giusto per un ultimo tentativo in extremis, si potrebbe far commissariare il comune di Reggio Calabria ai tedeschi o ai giapponesi: chi è riuscito a risollevarsi brillantemente dalle macerie della seconda guerra mondiale, forse potrebbe rianimare anche Reggio Calabria. Forse.
Buona Domenica a tutti.
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1 Commenti:
Dedicato solo ai non reggini e ai reggini-anime candide, per gli altri è cosa risaputa: anche questo è un sindaco-fantoccio, come i suoi ultimi predecessori, dietro al quale comandano sempre i soliti (ig)noti.
Il commissariamento estero sarebbe cosa buona e giusta per almeno venti anni.
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