sabato 2 maggio 2015

Il Sabato sauro del villaggio, ovvero riflessioni su quel che ci accade a nostra insaputa o meno

 

BOOMERANG  ASSORTITI

Sono sostanzialmente pochi, in città, a credere alla svolta australiana della indebitatissima Reggina: il presidente Lillo Foti informa di essere in trattative per la cessione del 51% della storica società calcistica a facoltosi imprenditori di natali reggini che hanno fatto fortuna in continente oceanico e, sin d'ora, garantirebbero - tramite sostanziosi finanziamenti - un veloce rilancio dell'ormai decaduta compagine amaranto (penalizzazioni o meno, la serie D è, al momento, una realtà pienamente conquistata [?] sul campo). La sensazione, più o meno diffusa, è che dietro certi proclami del presidente Foti si nasconda - e si voglia continuare a nascondere, prendendo più tempo possibile - ben altro, con particolare riferimento a diverse situazioni amministrative poco chiare. Insomma, il presidente Foti, che da troppo tempo opera in totale regime di monopolio, avendo gradualmente smantellato tutto lo staff che lo aveva supportato nel conseguimento e mantenimento della massima serie calcistica per quasi un decennio, da lungo periodo non è più il dirigente illuminato e lungimirante di una volta (lo scrivente gli aveva sempre dato fiducia, intuendo in tempi non sospetti - schernito dai più - che ci avrebbe portato in serie A), e anzi, ormai - secondo voci, purtroppo, attendibili - per prendere una decisione si affida a (presunti) sensitivi o all'intuito (fallace) dei suoi più giovani consanguinei: in ogni caso, come testimonia il penoso curriculum degli ultimi anni, non ne azzecca più una. Il timore, comune alla gran parte dei tifosi reggini, è che il provvido intervento australiano si rivelerà, tanto per Lillo Foti quanto per i sostenitori dei colori amaranto, l'ennesimo boomerang (è proprio il caso di chiamarlo così).

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E, sempre a proposito di boomerang, passiamo adesso ad un po' di cronaca locale. Una signora della zona Loreto (Reggio Calabria) ha espresso commenti poco gratificanti su questo blog, accusando il curatore di una irredimibile volgarità di base, certificata dall'ostentata ammirazione per Franco Califano e dalla pubblicazione dei mediocri aforismi di Francesco Piccolo. Poi, rivolgendosi ad alcune sue sodali, ha auspicato una veloce disintossicazione da cotanto squallore tramite la visione di "Mia madre", l'ultimo film di Nanni Moretti. Ed ecco come,  per incanto, certe accuse strumentali tornano indietro - alla stregua di un boomerang virtuale - a chi le ha vomitate:

1) Nanni Moretti è uno dei massimi estimatori di Franco Califano, tanto da conoscerne a memoria tutti i monologhi ed essere il suo migliore imitatore su piazza, come testimonia il filmato allegato (il che non significa, ovviamente, sposare l'opera omnia di Califano: ho già scritto che negli ultimi 20 anni della sua attività artistica c'è ben poco da salvare e credo che Moretti la pensi alla stessa maniera);

2) Francesco Piccolo è uno degli sceneggiatori del film "Mia madre".

P.S. - La signora di cui trattasi ha apposto la propria firma in una petizione contro il Registro delle Unioni Civili, recentemente istituito dalla città di Reggio Calabria, tenendo a precisare che le coppie di fatto non possono sostituirsi alla famiglia tradizionale ed impartire ad eventuali figli una corretta educazione. Il che, detto da una madre la cui figlia adolescente beve, fuma e frequenta sette sataniche, faceva sorridere amaramente...

   

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