Il Sabato sauro del villaggio, ovvero riflessioni su quel che ci accade a nostra insaputa o meno
Giornate stranianti
Con questo caldo è davvero pesante sostare dinanzi al pc per curare il blog, anche perché tale attività, teoricamente dilettevole, con l'Estate diventa affannosa e tende quasi a creare un'imbarazzante continuità con quella lavorativa.
Tuttavia, debbo una risposta a uno dei recenti lettori americani (si tratta di un reggino che si dichiara felicemente emigrato a Kansas City, la città del Missouri mitizzata dall'Alberto Sordi di Un americano a Roma) e rieccomi dinanzi alla tastiera per dargli il cortese e meritato riscontro. La risposta non è semplice, giacché il nostro delocalizzato utente mi chiede di esporre in tutta sincerità il mio pensiero sull'ingloriosa fine della Reggina di Lillo Foti, seguitissima - finché ha militato in serie A - anche negli States tramite le dirette di RAI International.
Non v'è dubbio che Martedì scorso sia stato, per la martoriatissima Reggio di Calabria, giorno di assoluto straniamento: ricorrevano, infatti, i 45 anni dallo scoppio della nota rivolta finalizzata a restituire alla città il titolo di capoluogo scippatole da proterve decisioni politiche e che, sostanzialmente, pur tra vittime (martiri e presunti tali), feriti e contusi, condusse soltanto alla relativamente recente dedicazione della principale civica arena al missino Ciccio Franco (illustre sconosciuto nel resto d'Italia, tanto che, anche Domenica scorsa, i turisti mordi e fuggi provenienti dalla limitrofa Sicilia per visitare Bronzi, Duomo e Lungomare, si domandavano se l'intitolazione di tale arena fosse un omaggio a Ciccio [Ingrassia] e Franco [Franchi]); e, sempre nella stessa giornata, la nostra beneamata Reggina chiudeva il suo ciclo nel calcio professionistico causa scellerata gestione del suo deus ex machina Lillo Foti, che consolidava il primato (più unico che raro) di essere stato, al contempo, il migliore e il peggior presidente della storia amaranto. Ritengo inutile ribadire i miei personali concetti, ripetutamente esposti nel corso delle ultime stagioni (specialmente su Facebook) e rivendicare la correttezza di certe previsioni (che, egoisticamente parlando, avrei preferito vantare nel campo del Superenalotto): mi viene in mente, invece, un verso di "Insieme a te non ci sto più", una delle migliori canzoni italiane di sempre, e, per la precisione, quello che recita "Si muore un po' per poter vivere". Da quanti anni, qui in Reggio di Calabria, non riusciamo più a gustarci una partita di calcio perché l'aspetto meramente agonistico è sovrastato da tribunali, avvocati, uffici inchieste, commissioni disciplinari, incentivi all'esodo non corrisposti, ecc.? Riprendiamo a giocare al pallone e ad entusiasmarci per partite vere, in cui la maglietta sia realmente sudata! Oltretutto, questo è il miglior periodo storico per tirarsi temporaneamente fuori da un calcio professionistico talmente inquinato che i prossimi calendari saranno riscritti direttamente dall'ufficio inchieste: se ne parla poco perché Lotito ha un certo peso sull'informazione, ma la sua Lazio rischia la Champions e la sua Salernitana la promozione in B. Se poi si pensa che lo stesso Lotito deve ancora digerire la promozione in A di Carpi e Frosinone (colpevoli, sostanzialmente, di aver fatto calcio in un momento in cui tutto si fa tranne che giocare a pallone), disintossichiamoci con un sano dilettantismo (sempre che subentri una dirigenza seria e Foti & C. siano definitivamente fuori dalla Reggina, altrimenti si riapriranno i soliti circoli viziosi).
P.S. - A proposito di circoli (non viziosi), il nostro utente ci segnala che a Kansas City esiste ancora un circolo dedicato ad Alberto Sordi, che - come già detto sopra - diede italica fama a tale città tramite il noto film "Un americano a Roma" e ci informa della sua intenzione di fondarne uno dedicato alle gesta del nostro Vincenzo M., indiscusso protagonista di questo blog. E' una eventualità che ci coglie talmente di sorpresa da non discernere se sia il caso di rallegrarsene o meno...
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1 Commenti:
Aggiornamento: è notizia di ieri che, a seguito motivata perorazione (o, come maligna qualcuno, raccomandazione) per la Reggina e altre 4 squadre dall'illustre passato potrebbero riaprirsi i termini per l'iscrizione al prossimo campionato di Lega Pro. La condizione è che, entro fine mese, si racimoli una somma vicina ai 500.000 Euro a copertura delle minime garanzie per la disputa del campionato, e, da qui, l'inevitabile appello ai tifosi perché sostengano la causa mettendo mani al portafogli. Personalmente, ritengo che il tifoso debba contribuire alla causa della propria squadra del cuore soltanto tramite l'abbonamento, anche perché, quando si realizzano utili, non è che questi vengano ripartiti fra la tifoseria; ed è abbastanza imbarazzante, comunque, che i tifosi siano chiamati a ripianare la situazione debitoria di un presidente che soltanto a parole promette di mettersi da parte e non fornisce alcuna garanzia circa la copertura dei costi gestionali dell'eventuale futuro campionato. In altri termini, per quanto ci riguarda, la vergogna continua...
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