lunedì 25 aprile 2016

Celebrazioni


Avrete sicuramente notato come, in questi giorni, si siano moltiplicate le iniziative per celebrare i 400 anni dalla scomparsa (sic!) di Shakespeare. Una minoranza rumorosa, però, ha ritenuto opportuno evidenziare che i personaggi letterari del grande drammaturgo e poeta inglese non trovano, ormai, che trascurabili riscontri nell'attuale tessuto sociale. Si tratta, peraltro, di una diffidenza che talvolta ci è personalmente capitato di rilevare in chi non abbia mai avuto la ventura di sostare al Loreto (noto quartiere di Reggio Calabria), dove tanti frequentatori (per esempio Vincenzo, nella foto) possono vantare acclarati riverberi shakespeariani.

Di questi tempi, ognuno lo sa,
son rare le tracce di nobiltà,
sicché i prìncipi Carlo ed Alberto
son visti quasi come un reperto.
Ci fu, però, un tempo più lieto
in cui i danesi avean Amleto
che era un tipo simpatico e schietto
e spesso stringéa un teschio al suo petto
per poi fiondarsi, ben volentieri,
a intrattenersi nei cimiteri.
Era una sagoma e in tutto il paese
lo chiamavano "il Vincenzo danese".

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