Chi ci lascia - Luciano Rispoli
E' passata quasi sotto silenzio la scomparsa di Luciano Rispoli, finanche nella sua città natale che fu proprio Reggio di Calabria, la quale, mediamente, tutto riesce a perdonare ai suoi conterranei salvo il successo (vedi, per esempio, Mino Reitano o Leopoldo Trieste), manifestando maggiori margini di tolleranza per i reggini adottivi (Oreste Lionello o Teo Teocoli) e per gli illustri chirurghi che operarono i papi (prof. Crucitti).
Eppure Luciano Rispoli non solo arrivò in RAI tramite concorso (e non per nomina politica), non solo resse a lungo le sorti (e con eccellenti risultati) del Dipartimento Scuola Educazione ma fu anche talent scout di indubbio fiuto: a lui, per esempio, si devono i debutti di un giovane Maurizio Costanzo, di Raffaella Carrà e di Paolo Villaggio, coraggiosamente lanciato nel mitico "Gran Varietà" radiofonico ideato proprio da Luciano Rispoli e da Bruno Broccoli (tanti ignorano che il battesimo di Fantozzi avvenne su Radio 2 RAI nel 1968, almeno sei anni prima rispetto al cinema, Corazzata Potemkin compresa, che su Radio 2 era, per ovvi motivi, una "boiata pazzesca", mentre in sede di celluloide fu più coloritamente caratterizzata).
E oggi, che la buona semina di Rispoli e compagni rischia di essere definitivamente inaridita dalla sterile supponenza del neodirettore artistico di Radio RAI (il sempre abbronzato Carlo Conti), non possiamo che rammaricarci per gli scarsi echi della scomparsa di Luciano e augurargli di riposare in pace.
Etichette: Attualità
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