Convergenze artistiche
La convergenza artistica di oggi è finalizzata ad un virtuale allineamento con lo stato emozionale della signorina ritratta nella foto soprastante. Ma, ad essere sinceri, è solo un banale pretesto per ricordare un artista che, ormai, temo sopravviva soltanto nei ricordi dei coetanei del sottoscritto e dei lettori più anziani.
Girovagando su internet, mi sono casualmente accorto che il 28/05 u.s. ricorrevano ben 33 anni (!) dalla scomparsa del maestro Enrico Simonetti, una delle figure più distinte (seconda, forse, soltanto a Lelio Luttazzi) della televisione che fu. E a cui sono particolarmente legato, perché trattasi del primo personaggio televisivo che ho visto in carne e ossa: avvenne presso la buonanima della Standa (oggi Oviesse) della nostra città (presumo che fosse impegnato in qualche rappresentazione presso il teatro comunale), e me lo indicò mia madre, che era incinta di mia sorella (parliamo quindi di un periodo quasi preistorico). Non lo avvicinai nemmeno, tanta era la mia emozione di bimbo dinanzi ad una figura veramente carismatica: d'altra parte, a quei tempi, in televisione si arrivava per merito e difficilmente c'era posto per i dilettanti allo sbaraglio che ormai infestano tutti i palinsesti. Nel filmato che segue, prelevato da Youtube, potrete vedere un inserto filmato estratto dalla trasmissione Io, Agata e tu (RAI, 1969): il pezzo è di facile presa (d'altra parte questo veniva richiesto ai varietà del Sabato sera), ma riesce ad essere parecchio accattivante proprio per la sobria eleganza dell'arrangiamento curato dal maestro Simonetti. E in ogni caso, diciamoci la verità, c'è Raffaella Carrà che è sempre un bel rivedere.
Il video soprastante è stato estratto da YouTube
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