Il Sabato sauro del villaggio - Riflessioni su quel che ci accade a nostra insaputa o meno
Dopo il voto
Un commento post-elettorale è d'uopo: l'aria cambia ovunque tranne che in Calabria, dove - fra i capoluoghi di provincia - soltanto Crotone non è finito in mano al centro destra (ma, d'altra parte, se si affida la candidatura a sindaco ad un soggetto femminile che ha lo stesso sorriso ebete della più antipatica educatrice di Azione Cattolica del Loreto, si è predestinati alla sconfitta).
Non so se ci avete fatto caso, ma a livello nazionale l'affermazione del centro destra in Calabria non ha avuto alcun rilievo: finanche a Ballarò, nella trasmissione di Martedì scorso, non se ne è fatto assolutamente cenno, tant'è che i rappresentanti dello stesso centro destra hanno preferito impiegare (inutilmente) il proprio tempo per difendere l'indifendibile, ossia il solito Berlusconi (v., per esempio, il patetico prodigarsi di Formigoni per spiegare che, quando il premier ha detto che i napoletani che votano per De Magistris sono senza cervello, in realtà non ha offeso nessuno).
Berlusconi, da parte sua, nel frattempo ha attribuito il crollo del centro destra alle televisioni nazionali e alla stampa. Non ricordandosi, probabilmente, che su sette canali televisivi ben cinque (Rai Uno, Rai Due, Rete 4, Canale 5 e Italia 1) sono in mano a lui e/o ai suoi sgherri e che i restanti due (Rai Tre e La 7), sommati assieme, non fanno neanche il 20% di share; mentre, per quanto riguarda la stampa, quasi il 70% della medesima fa riferimento a lui. Decisamente risibili anche le accuse ad Annozero e al suo conduttore Michele Santoro: una trasmissione che totalizza circa 6 milioni di spettatori non può sicuramente influenzare l'esito delle comunali di Milano e Napoli, salvo che almeno due terzi degli spettatori medesimi non siano proprio milanesi e napoletani.
Tornando dalle nostre parti, invece, si può constatare come il famoso (o infame?) modello Reggio stia gradualmente evolvendosi (o degenerando?) nel c.d. modello Scopelliti, la cui portata sociale resta comunque, almeno per noi, un mistero avvolto nella più tetra oscurità. Salvo che, per modello Scopelliti, non si intenda il fatto di recarsi alle urne percorrendo strade piene di spazzatura quasi marcita che le società miste, in arretrato di un bel po' di stipendi, non si sa quando raccoglieranno.
In ogni caso, è del tutto evidente che sul piano nazionale la Calabria non gode di eccessiva considerazione da parte dello schieramento politico cui porta caterve di voti, ricavandone soltanto qualche prebenda che torna sicuramente più utile agli amministratori calabresi che ai loro amministrati.
L'unica miserrima consolazione è che, se dovesse cadere Berlusconi, Scopelliti non potrà più studiare da ministro.
***
Un cuor che dubita è un cuor che teme
Un paio di giorni fa è transitata dalla piazza del Loreto una piacente signora africana, le cui tornite forme hanno indubbiamente richiamato l'istintiva attenzione di tutti i maschi presenti, che sono rimasti assolutamente basiti quando il meno accreditato di loro ha reso noto di aver avuto un'esperienza molto ravvicinata con la signora medesima. Premesso che il tizio in questione non dispone di sufficienti capacità mentali per inventarsi plausibili bugie, alla sua estemporanea affermazione non ha comunque creduto nessuno. Lui, avendo percepito in qualche modo lo scetticismo generale, si è allora prodigato in particolari che, man mano che venivano descritti, sottraevano sempre più spazio all'altrui diffidenza. Qualcuno, allora, ha cominciato a chiedersi perché una donna del genere, per il solo piacere di fare l'amore, si fosse concessa ad un soggetto decisamente al di sotto della minima soglia estetica maschile cui avrebbe potuto legittimamente aspirare.
La risposta all'inquietante interrogativo è arrivata al termine del racconto, quando il soggetto narrante ha precisato che la signora, in via del tutto eccezionale, si è accontentata di venti Euro soltanto.
La risposta all'inquietante interrogativo è arrivata al termine del racconto, quando il soggetto narrante ha precisato che la signora, in via del tutto eccezionale, si è accontentata di venti Euro soltanto.
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2 Commenti:
Copio e incollo, dalla cronaca di Reggio Calabria del Quotidiano.it di oggi, la lettera del lettore Giuseppe Russo.
Sono un cittadino reggino che vive da sempre la città di Reggio Calabria, e conseguentemente ho vissuto tutte le fasi gestionali delle varie amministrazioni comunali, ma a tutt’oggi non riesco a spiegarmi il significato del cosiddetto “Modello Reggio” tanto decantato dall’ultima amministrazione e addirittura modello da imitare prossimamente a livello Regionale ed in seguito a livello Nazionale. Forse il significato “Modello Reggio” vuol dire: dissesto finanziario, dissesto idrogeologico, dissesto ambientale, mancata manutenzione ordinaria sia delle strade che della rete idrica, mancata raccolta dei rifiuti, mancato rispetto delle regole di un vivere civile, mancata trasparenza della gestione delle casse comunali, arroganza della classe politica e dirigenziale che governa il Palazzo Comunale, spero proprio di sbagliare su questa mia interpretazione e pertanto le chiedo, in virtù della sua lunga esperienza, se può dare una sua interpretazione, magari spiegandomi che il mio modo di vedere è del tutto sbagliato o magari ho la mente offuscata e che il “Modello Reggio” non ha causato alcun danno alla mia tanto amata città e conseguentemente è giusto applicarlo sia a livello regionale che a livello nazionale.
Mettetela come volete, ma è bello sapere di non essere soli al mondo.
Mi credi se ti dico che, appena un paio di minuti fa, mi sono messo davanti al pc per fare un post dedicato proprio a questa lettera (che ho da poco finito di leggere sul giornale cartaceo)?
Grazie per avermi anticipato.
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