Radio Estrema
Tutti sappiamo, purtroppo, che l'unica certezza che la vita ci regala è la morte, ma è un'evidenza che - per un'istintiva forma di autodifesa - releghiamo nei più oscuri recessi della nostra mente. Peccato, però, che la quotidianità proponga certe lugubri presenze tese a ricordarci costantemente - con le loro esiziali considerazioni - quello che sarà il triste esito finale della nostra esperienza terrena. Sotto l'alto patrocinio del più funereo individuo che abbia mai calcato il sagrato del Loreto, questa virtuale radio tematica vi presenterà per ogni autunnale Venerdì (il giorno penitenziale per eccellenza) una rassegna di canzoni in cui - inesorabilmente - ci scappa sempre il morto.
La scelta musicale di oggi ci è stata suggerita - purtroppo - dalla tragica vicenda che, appena Domenica scorsa, ha scosso sia il mondo del motociclismo che quello ad esso esterno.
Il bel video prescelto, estratto da YouTube, riprende quello che, se non andiamo errati, resta il più grande successo discografico di Patrizio Sandrelli, ossia Fratello in amore, e ci obbliga, altresì, ad una premessa che cercheremo di non rendere troppo prolissa al fine di non annoiare eccessivamente i lettori.
La canzone fu scritta in ricordo di Alessandro Momo, giovanissimo attore ormai lanciato nel firmamento della cinematografia italiana grazie ai ruoli davvero azzeccati che ricoprì in celebri film dei primi anni 70: fu l'adolescente svezzato da Laura Antonelli in Malizia e l'accompagnatore dell'ufficiale cieco Vittorio Gasmann in Profumo di donna. La notorietà lo portò, come in genere avviene ai divi, ad avere flirt di un certo rilievo, fra cui uno - invidiatissimo e fatale - con Eleonora Giorgi. Fu quest'ultima, infatti, ad imprestargli una moto di grossa cilindrata che Alessandro, non ancora ventunenne, non avrebbe potuto guidare. Il destino ha voluto che andasse a sbattere contro un taxi che aveva frenato di colpo e, sbalzato dalla motocicletta, facesse un volo di almeno trenta metri. L'intervento chirurgico cui fu tempestivamente sottoposto, non riuscì, purtroppo, a salvargli la vita.
La canzone fu scritta in ricordo di Alessandro Momo, giovanissimo attore ormai lanciato nel firmamento della cinematografia italiana grazie ai ruoli davvero azzeccati che ricoprì in celebri film dei primi anni 70: fu l'adolescente svezzato da Laura Antonelli in Malizia e l'accompagnatore dell'ufficiale cieco Vittorio Gasmann in Profumo di donna. La notorietà lo portò, come in genere avviene ai divi, ad avere flirt di un certo rilievo, fra cui uno - invidiatissimo e fatale - con Eleonora Giorgi. Fu quest'ultima, infatti, ad imprestargli una moto di grossa cilindrata che Alessandro, non ancora ventunenne, non avrebbe potuto guidare. Il destino ha voluto che andasse a sbattere contro un taxi che aveva frenato di colpo e, sbalzato dalla motocicletta, facesse un volo di almeno trenta metri. L'intervento chirurgico cui fu tempestivamente sottoposto, non riuscì, purtroppo, a salvargli la vita.
La stessa Eleonora Giorgi, peraltro, fu indagata per incauto affidamento dal giudice istruttore Antonino Scopelliti (dovrebbe essere lo stesso che, circa venti anni dopo, avrebbe trovato la morte a causa del noto agguato mafioso a Campo Calabro) e poi prosciolta dall'accusa per aver dimostrato, grazie a diverse testimonianze, comprese quelle dei familiari di Alessandro Momo, che quest'ultimo - forse ritenendosi un po' penalizzato dalla sua faccia da ragazzino - aveva sempre dichiarato un'età maggiore rispetto a quella reale.
Con l'occasione, ci viene spontaneo ricordare un vecchio sauro del Loreto, Antonino G., anch'egli prematuramente deceduto, circa 15 anni addietro, a causa di un incidente con la moto.
Il video soprastante è stato estratto da YouTube
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2 Commenti:
Giusto per completezza: Profumo di donna fu distribuito postumo, cioè quando il povero Momo non era più fra noi.
Un saluto.
Hai fatto bene a precisarlo: io non l'ho fatto, pur essendone a conoscenza, perché il post era già abbastanza prolisso.
A presto.
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