domenica 13 novembre 2011

Top pudency



La classifica saura delle notizie più vergognose diffuse dal 06/11 al 12/11 u.s.

7) Con il singolo Non ho mai smesso ritorna Laura Pausini. A conferma che per l'Italia sarà davvero dura uscire dallo stato di crisi.


6) Continua la serie di nomi strani che le star impongono alla loro prole: l'attore Hugh Grant, per esempio, chiamerà la figlia Felice Coincidenza. Che sembra quasi un'ironica consolazione conseguente a qualche intoppo anticoncezionale.


5) A Roma tre giovani femministe ucraine sono state bloccate dalla polizia: manifestavano in topless a Piazza San Pietro mentre il Papa recitava l'Angelus. Sante(tte) subito.

4) In provincia di Bolzano, due uomini di nazionalità italiana hanno chiesto la celebrazione di tre messe in suffragio e ogni volta hanno pagato l'offerta di 10 Euro con una banconota da 100 Euro poi risultata falsa. Dalle messe nere alle messe in nero.

3) Il recente (applauditissimo) intervento di Roberto Benigni al Parlamento Europeo ha destato la severa riprovazione dell'attuale ministro alla Pubblica Istruzione, ossia la dottoressa Gelmini, secondo la quale il comico toscano avrebbe prodotto seri danni alla credibilità dell'Italia. Bisogna comprenderla, poveretta: dopo la recente gaffe sui neutrini, deve ancora uscire dal tunnel.

2) E' stata tratta in arresto una 45enne residente a Mammola (Reggio Calabria), che prima tenta di avvelenare il compagno 75enne con un mix di farmaci, e poi, quando quest'ultimo viene ricoverato in ospedale, tenta il bis con un succo di mela miscelato a benzina. A conferma che, come sosteneva il Machiavelli, la storia tende a ripetersi: da Eva sino alla strega cattiva di Biancaneve, quando una donna vuole rovinare la vita di un altro essere umano c'è sempre una mela di mezzo.


1) Noblesse oblige, e, pertanto, la vergogna top della settimana è la seguente: un disoccupato 26enne, padre di tre figli, fa una rapina in banca a Castelluccio dei Sauri, in provincia di Foggia, e, per sfuggire alla cattura, chiede un passaggio ad un'auto occupata da due carabinieri in borghese che erano, giustappunto, sulle tracce del rapinatore. La cui fedina penale resta, comunque, sicuramente più immacolata rispetto a quella di certi parlamentari che i Carabinieri sono obbligati a scortare.

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