Radio Ciao
"Ciao" è il saluto più istintivo, quello che lascerebbe intuire un'idilliaca armonia di rapporti sociali ma che, talvolta, può sottendere ben altro, come un addio o una presa in giro: ne è un apodittico esempio il nostro testimonial, al cui "ciao" segue quasi sempre la richiesta di un piccolo contributo in denaro. Tramite questa virtuale radio tematica, che sarà attiva in ogni Mercoledì primaverile, proporremo una rassegna di canzoni incentrate sul saluto più confidenziale e sui suoi eclettici effetti.
Oggi ci spariamo una teoria che, per quanto azzardata, potrebbe avere un minimo fondamento. Talvolta ci si interroga sul graduale o improvviso declino di quei cantanti italiani che, sino alla fine degli anni '80, dominavano il mercato discografico, mentre oggi riescono a mantenere una certa notorietà soltanto grazie a qualche reunion televisiva un po' tristanzuola o alle feste di piazza o a qualche tournèe nell'est europeo. A nostro modesto parere, la graduale discesa nell'oblio non è tanto da imputare ai mutati gusti del pubblico, quanto all'incapacità di riuscire ad aggiornarsi decentemente. Ci spieghiamo meglio: può anche darsi che l'orecchio musicale odierno preferisca la strumentazione elettronica ai ben più classici archi e fiati, e allora diventa necessario sapersi organizzare decentemente, perché, se ci si affida agli stessi arrangiatori dei Ricchi & Poveri, si potranno anche concepire pezzi passabili, ma alla fine si fa Ciao ciao.
Il video soprastante è stato estratto da YouTube
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