Il Sabato sauro del villaggio - Riflessioni su quel che ci accade a nostra insaputa o meno
Concerti e sconcerti
Sabato scorso, come probabilmente già sapete, in quel di Campovolo (l'area dell'aeroporto di Reggio Emilia) si è tenuto un mega concerto il cui incasso è stato interamente devoluto alla ricostruzione delle scuole in dieci comuni dell'Emilia pesantemente colpiti dal recente sisma. L'introito è stato cospicuo, derivando dalle 150.000 persone presenti all'evento a cui vanno aggiunti i circa 50.000 spettatori della platea televisiva di Sky.
E tuttavia, pur non negando la complessiva utilità dell'operazione, non abbiamo pensato neanche per un attimo di acquistare la diretta televisiva dello spettacolo, nonostante i continui solleciti di Sky tramite la funzione posta del decoder e il costo abbastanza contenuto richiesto per la fruizione dell'evento (appena 10 Euro). Riteniamo, infatti, che a certe calamità impreviste (ma saranno poi davvero così inaspettate? possibile, per esempio, che l'attuale sciame sismico del Pollino non desti un minimo allarme?) debba far fronte lo Stato, così come avviene in ogni Paese civile, con appositi fondi previsti e disciplinati per legge, evitando, magari, che i suoi infedeli servitori li distolgano per fini meno nobili, come avvenuto, per esempio, nel recente caso della Regione Lazio, ove con le sovvenzioni tagliate (o, nel migliore dei casi, volutamente ritardate) alle strutture per i disabili, sono state allestite costose quanto inutili iniziative come le riprovevoli gozzoviglie negli studi di Cinecittà (anima di Fellini, dove sei?).
Anzi, pur non stimando più di tanto sotto il profilo umano il Vasco nazionale, profeta del nichilismo quasi assoluto e della vacuità di tanti aspetti della vita, in primis il lavoro (anche se lui lavora parecchio e lo fa molto bene, altrimenti non riuscirebbe a riempire ancora gli stadi dopo una carriera ultratrentennale), non possiamo che concordare con la sua posizione quasi evangelica e di netto distacco da quegli artisti che sposano un modo poco costoso e poco faticoso di fare beneficenza, mentre sarebbe sicuramente più meritorio tirar fuori i soldi dal proprio portafogli, senza troppo spettacolo o pubblicità. E, prendendo atto delle polemiche circa la copertura televisiva del concerto (Sky sovrapponeva le voci dei suoi cronisti a quelle dei cantanti, sporcando volutamente la diretta al fine di impedire diffusione di materiale da cui saranno tratti CD e DVD) e il ritorno economico dovuto per legge dalla SIAE agli autori delle canzoni (siamo sicuri che anche quello sarà devoluto in beneficenza?), non ci sentiamo proprio di dargli torto.
Quanto a noi, qualora anche la nostra terra debba essere colpita da sconvolgenti eventi sismici, sappiamo già che sarà inutile contare sull'Italia e che, probabilmente, potremo sperare soltanto in noi stessi o, al massimo, in un generoso intervento degli americani, come ebbero a teorizzare gli Squallor quasi trent'anni addietro.
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