sabato 6 ottobre 2012

Il Sabato sauro del villaggio - Riflessioni su quel che ci accade a nostra insaputa o meno


Schieramenti e sondaggi

Gli amministratori di questa città, nonostante la consumata abilità nel controllo dei muscoli facciali, che gli consente di far assumere al viso un'espressione rilassata anche quando il Comune che sovrintendono rischia, a breve, di essere commissariato e/o sciolto per default e/o infiltrazioni mafiose, Giovedì scorso non sono riusciti a nascondere il personale disappunto per le scarse adesioni (una quarantina di studenti in tutto) alla manifestazione contro i nemici di Reggio Calabria, che essi individuano genericamente in quanti si dichiarano nauseati dalle pessime condizioni (politiche, economiche e sociali) in cui versa tale capoluogo di provincia.
Posto che - almeno per quanto ci riguarda - di questi tempi è molto più onorevole essere catalogati come nemici piuttosto che come amici degli amici, non capiamo perché si dovrebbe essere obbligatoriamente orgogliosi dell'operato riconducibile all'attuale amministrazione comunale e alle due che l'hanno preceduta, né ci riesce di comprendere come una mente che non sia affetta da gravissime tare possa menar vanto, per esempio (l'elenco completo sarebbe troppo lungo), delle enormi cifre dissipate per il baraccone di RTL, ovvero per far passeggiare Valeria Marini sul corso Garibaldi nel contesto di dispendiose notti bianche, ovvero per le società miste inquinate dalla delinquenza organizzata, ovvero per aver deturpato la parte bassa del Lungomare con orridi gazebo, ovvero per aver intitolato l'Arena dello Stretto a un personaggio molto discutibile, la cui azione politica ha comportato qualche ritorno importante soltanto per i suoi eredi ma assolutamente nulla per la città che gli ha dato i natali (salvo voler considerare un merito la riesumazione del motto fascista Boia chi molla). Anzi, a quest'ultimo proposito, durante le passeggiate estive in via Marina, ci è capitato in più occasioni, camminando all'altezza dell'Arena dello Stretto, di sentire qualche ragazzino chiedere ai genitori chi fosse questo Ciccio Franco e cosa avesse fatto di così importante per meritarsi cotanta intitolazione, e siamo stati altresì testimoni del netto imbarazzo a fornire una plausibile risposta all'innocente interrogativo. Ci ha fatto sorridere, non più di due sere addietro, un bimbo di età stimabile fra i 10 e gli 11 anni, il quale pensava che l'Arena fosse dedicata a Ciccio (Ingrassia) e Franco (Franchi), i due comici siciliani attualmente tornati in auge grazie ad un'antologia dei loro sketch televisivi quotidianamente trasmessa da RAI 3 e che registra indici d'ascolto di tutto rispetto in relazione all'orario di messa in onda (gli ascolti sono superiori a quelli del TG 4 e del TG di Italia 1, che costituiscono sicuramente la concorrenza più temibile per Franco & Ciccio). E allora abbiamo pensato, anche tenendo conto dell'attuale clima di spending review: giacché i due comici siciliani riescono tuttora a far subito breccia anche nei cuori di bimbi non ancora nati quando loro erano già belli e sepolti, perché non riconvertire, con modico costo (i ritocchi sarebbero minimi), l'Arena Ciccio Franco nell'Arena Ciccio & Franco? A quanto ci risulta, nessuna via o piazza d'Italia è stata ancora intitolata ai due valenti artisti e, per una volta, Reggio Calabria potrebbe essere prima in qualcosa.
Anzi, all'uopo, ardiamo proporvi un sondaggio cui potrete partecipare (si vota fino a Venerdì prossimo) cliccando sull'apposita sezione che trovate sulla parte alta della spalletta destra: preferite che l'Arena dello Stretto continui ad essere intitolata a Ciccio Franco o che venga intitolata a Ciccio & Franco?



   

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