martedì 29 gennaio 2013

Coronati


Negli ultimi tempi quasi tutte le bacheche di Facebook sono inflazionate da post - a nettissima prevalenza femminile - in difesa di Fabrizio Corona, indebitamente parificato a un quasi evangelico perseguitato dalla giustizia.
Per carità: sappiamo benissimo come nelle più recondite pieghe del complicatissimo animo delle donne alberghi il desiderio di essere regine o, quantomeno, di essere trattate come tali, ma è anche vero che c'è corona e Corona...

Ci permettiamo, al riguardo, soltanto una breve riflessione (anzi due).

1) Le cronache narrano che il ricattatore Fabrizio Corona è scoppiato in lacrime dinanzi agli agenti che lo hanno tratto in arresto, minacciando querele nei riguardi dei giornalisti che avrebbero osato fare riferimento al suo pianto: in pratica, dunque, costui si vergogna di piangere (reazione assolutamente comprensibile e finanche fisiologica quando si prende coscienza che si sarà privati della libertà personale), mentre non manifesta alcuna forma di pudore o pentimento per aver reiteratamente esercitato l'ignobile pratica del ricatto, che retrocede l'essere umano ad inqualificabili livelli di squallore;

2) Perché mai un palestrato come Fabrizio Corona dovrebbe aver paura delle sbarre?

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