sabato 27 settembre 2014

Letture brevi


Non tutti si sono accorti che il mondo del lavoro sta cambiando ed è in atto una vera e propria rivoluzione sessuale del lavoro.
Fateci caso: i giovani, adesso, prima di impegnarsi in un lavoro serio e stabile, fanno le loro esperienze, lavorano con persone diverse (anche dello stesso sesso), non si vergognano di praticare il lavoro manuale e sperimentano anche il lavoro di gruppo. L'importante è che il lavoro sia protetto e siano consenzienti sia il dipendente che il datore di lavoro. Per il resto tutto è concesso: anche lavorare con gli animali. Il lavoro minorile no perché è reato, anche se con le liberalizzazioni oggi è possibile lavorare in un'impresa familiare senza destare scandalo: dopotutto l'hanno ammesso anche i sindacati che non c'è cosa più divina che lavorare con la cugina.
Nei colloqui di lavoro, adesso fanno domande del tipo: "durante un impiego ha mai finto uno stipendio?" oppure "qual è il posto più strano dove hai lavorato?"
Io, per esempio, una volta ho lavorato dentro un ascensore ma conosco della gente che ha lavorato perfino sopra una lavatrice o in un'utilitaria con i sedili reclinati (anticipando quella che ora chiamano flessibilità).
Le fantasie dei lavoratori stanno cambiando: un tempo gli italiani sognavano il posto fisso, sempre quello (lui sopra e lei sotto la scrivania), invece adesso il sogno professionale delle donne è quello di lavorare con uno sconosciuto (magari lavoro nero) mentre l'uomo sogna di lavorare con più donne oppure guardare due donne che lavorano al posto suo.
E c'è anche chi si scopre lavoratore atipico: per esempio, c'è chi era partita Iva ed è tornato Ivano. 
Certo, i problemi non mancano: molte donne dichiarano ancora di non raggiungere un impiego, mentre molti uomini soffrono di licenziamento precoce. 
E poi il liberismo ha portato anche a forme di perversione, come gli esibizionisti: gente che si aggira per i parchi, apre l'impermeabile e mostra il curriculum.
Il precariato - come confermano dati certi - non fa diventare ciechi: un italiano su tre, infatti, fa sesso sul posto di lavoro, probabilmente eccitato dal fatto di avere un lavoro.

(Saverio Raimondo)

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