martedì 12 febbraio 2019

Memorie televisive


"Nero a metà" è una fiction di RAI 1, da poco conclusa, che presso il popolo televisivo ha sollevato sia entusiasmi che fastidi. Questi ultimi, in particolare, presso l'utenza "sovranista", la quale ha mal digerito la sola ipotesi che un uomo di pelle nera, seppur italiano, possa indossare la divisa della polizia. E qualche remora, tutto sommato, ce l'aveva anche l'ispettore Guerrieri (Claudio Amendola), costretto a rivedere i suoi orizzonti razziali quando la figlia medico legale Alba (Rosa Diletta Rossi) si innamora del vice ispettore Malìk Soprani (Miguel Gobbo Diaz). Il cast era completato da altri attori abbastanza noti, fra cui Alessia Barela, Margherita Vicario e Antonia Liskòva, che hanno alimentato certe insane fantasie di Vincenzo, il quale, a seguito di una delle sue periodiche sbornie, ha espresso il personale rimpianto rimato per la fine della serie.      

Spesso nero son d'umore
per qualcosa che non va
ma dimezzavo il mio livore
grazie a "Nero a metà": 
coi pensieri sulla Rossi,
ho riempito mille fossi;
sulla Barela, edicolante,
fantasie ne ho fatte tante;
del mio amor, seppur precario,
avrei amato la Vicario
e dentro il fuoco ancor mi cova
quando penso alla Liskòva.
Però or che nelle vene 
ho più vin che sangue invero,
anche se non mi conviene
voglio essere sincero:
giammai fui radical chic
ma avrei amato anche Malìk
e, una possibilità avendola,
avrei amato pure Amendola...

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