sabato 26 marzo 2011

Il Sabato sauro del villaggio - Riflessioni su quel che ci accade a nostra insaputa o meno



Poco tempo addietro, in uno dei suoi rari lampi di sincerità, l'attuale Ministro delle Finanze ha giustificato i tagli alla scuola pubblica adducendo che con la cultura non si mangia. Ora, a parte che qualcuno un po' più importante di lui ci ha fatto giustamente sapere che non di solo pane vive l'uomo, c'è da rilevare che la cultura comincia ad essere un genere di lusso: non più tardi di un paio di giorni fa, per esempio, sono andato in una libreria del centro (peraltro pochissimo affollata) per acquistare tre libri freschi di stampa e mi son partiti ben quarantacinque euri, cifra con la quale mangerei tranquillamente per tre giorni. D'accordo che sono tempi di seria recessione economica, e, in qualche caso, anche di fame vera, ma proprio per questo sarebbe quanto mai opportuno qualche intervento finalizzato a rendere la cultura un po' più appetibile, anche sotto il profilo dei costi.


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Ho letto su una rivista cattolica che la sola possibilità di ricreare su questa terra le condizioni paradisiache dell'Eden è quella di abbandonarsi all'amore vero, ossia a vincoli affettivi che siano fondati su sentimenti sinceri e non su equivoci emozionali (fuga dalla solitudine, pulsioni ormonali, ecc.). La teoria non è assolutamente peregrina, ma, purtroppo, è poco compatibile con la fallibilità umana. La scorsa sera, per esempio, avendo avuto la (s)ventura di incrociare una coppia del Loreto, più che pensare al paradiso terrestre, mi veniva spontaneo pensare al paradosso terrestre.


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Il tempo passa ed è veramente difficile rendersene conto. Poco per volta stanno transitando a miglior (si spera) vita tutti i personaggi che, bene o male, hanno dato un loro diretto contributo alla storia del costume nell'ultimo secolo, e la cui fama è stata tale da renderli noti, sia pure in forma indiretta (o, come si suol dire dalle nostre parti, per sentito nominare), perfino alle generazioni più giovani. Ne abbiamo avuto conferma la scorsa sera, quando il neodiciottenne sauro Marco N., nel corso di una partita a calcio balilla, ha chiesto: "Lo sapete che è morta Riz Taylor?"       

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