Tragedia (virtuale) in due battute - Ambizioni
Com'è noto a chiunque la frequenti, per la parrocchia del Loreto è imminente il cambio di gestione clericale che sancirà, di fatto, la fine di un'epoca. Speriamo soltanto che questa svolta sia la diretta conseguenza del volere divino e non della fallace volontà dell'uomo (che qui in Reggio di Calabria è, sovente, ancor più fallace che altrove). Per una curiosa coincidenza, al cambio di guardia ecclesiastico corrisponderà quello della presidenza della locale Azione Cattolica, giacché la titolare in carica, ossia la graziosissima signora Ornella, è recentemente assurta, sia per meriti propri che per ragguardevole stima altrui, al soglio della massima gratificazione diocesana, ricadendo, così, in una sorta di conflitto di interessi. Ci dicono che una delle principali candidate alla sostituzione è un'avvenente signorina che da svariati anni sta studiando per essere la signora Ornella di questo decennio: ne ha imitato la postura, le espressioni, i sorrisi stereotipati e perfino la pettinatura (ma in quest'ultimo caso i capelli, tendenti ad un naturale arricciamento, non le hanno consentito un'emulazione molto riuscita). Nulla di personale contro questa candidata, ma non vorremmo assolutamente che il matriarcato della signora Ornella continuasse a protrarsi per interposta persona. E da quest'ultima riflessione nasce la tragedia virtuale che vi proponiamo qui di seguito.
Personaggi:
LA CANDIDATA (le cui battute sono trascritte in caratteri normali)
LO SPECCHIO MAGICO (ovvero la coscienza della candidata, per le battute del quale si utilizzeranno i caratteri in grassetto)
Specchio magico e segreto,
che ogni cosa m’indovina,
mi sai dir se del Loreto
forse un dì sarò regina?
Pur se hai una bella faccia,
la risposta è sempre quella:
la risposta è sempre quella:
che ti piaccia o non ti piaccia,
la regina resta Ornella!
Che infelice profezia!
Sotto lei sono cresciuta,
ma più ampia egemonia
credo che mi sia dovuta!
Non dovrei, però t’accenno
ciò che ad altri è chiaro appieno:
tu di lei c’hai meno senno
e, oltretutto, meno seno!
(Sipario)
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