sabato 8 ottobre 2011

Il Sabato sauro del villaggio - Riflessioni su quel che ci accade a nostra insaputa o meno



Troppo comodo fare ironia e/o satira su chi ti pare e incazzarti come una iena quando sei tu ad essere oggetto dell'altrui umorismo. La querela per diffamazione che Vasco Rossi, per il tramite della sua austera portavoce, ha sporto contro il sito satirico Nonciclopedia (evidente parodia di Wikipedia) ci ha veramente infastidito, tanto più perché proveniente da un tizio che - per limitarci a un solo esempio - non ha esitato, nel testo di una sua canzone, a ricorrere ad un larvato sarcasmo (in verità abbastanza pesante) nei confronti di Gianni Boncompagni, quando quest'ultimo si occupava per le reti Mediaset (o Fininvest?) della regia di Non è la RAI. Se all'epoca, e uno dei primi a farlo presente fu lo stesso Boncompagni, venne riconosciuto al noto rocker il merito di aver detto quel che tanti altri si limitavano solo a pensare, non si capisce perché analoga possibilità debba essere preclusa a chi trovi lo spunto per ironizzare nei suoi riguardi.
Nonciclopedia, per protesta, aveva oscurato il proprio sito, ma tutta la rete è insorta rivendicando le ragioni della satira (in primis Fiorello, che ha affidato il proprio pensiero a Twitter: "La libertà di satira deve valere sempre, anche quando non ci piace") e, alla fine, la querela è stata ritirata. Quanto mai opportunamente, oseremmo dire: frasi come "La libertà di stampa non è libertà di offendere" ci ricordano, più che i testi delle canzoni di Vasco, i ritornelli di un certo presidente del consiglio.


***

E, a proposito di presidente del consiglio, mentre buona parte degli Italiani comincia finalmente a prendere coscienza delle pessime mani in cui siamo stati messi in questi ultimi anni, la Calabria, in netta controtendenza, celebra il governo regionale di centrodestra con una marcia su Cosenza. Al culmine dell'evento (?), il governatore regionale non perde l'occasione per rivendicare i meriti della sua politica, ma noi - sicuramente per congenito deficit mentale - non riusciamo a ravvisarli. Ad istinto - e speriamo di sbagliarci - ci sembra che il piano di rientro abbia fatto rientrare poco o niente, che si rischi un'emergenza rifiuti addirittura più grave di quella che affligge il napoletano, che la maggior parte del mare calabrese non sia più balneabile (con le immaginabili ricadute negative per il turismo, che dovrebbe dare impulso alla nostra economia) e che Roma (soprattutto da parte di Bossi e alleati) se ne fotta altamente della Calabria, considerata soltanto una riserva elettorale e mai citata nelle strategie politiche di respiro nazionale. Invece, a sentire il suddetto governatore, sembra di essere immessi sulla strada che ci condurrà verso gloriosi destini, tanto che la Calabria assurge quasi a regione delle meraviglie: probabilmente, almeno finora, la strada per uscire dallo specchio l'abbiamo trovata in pochi.

Etichette:

0 Commenti:

Posta un commento

Iscriviti a Commenti sul post [Atom]

<< Home page