mercoledì 25 gennaio 2012

Super Sanremo Sauro


N.B. - Per gli elementi costitutivi dell'etichetta e per le modalità di voto, v. il primo post della serie

Conclusosi il turno precedente con la vittoria risicata di Sabrina, passiamo alla gara odierna. Nell'occasione, approfittiamo del confronto fra i due personaggi più tetri del Loreto per spostare la nostra attenzione su due canzoni a tematica luttuosa che caratterizzarono l'edizione sanremese del 1972.

Michele vs Maddalena


La canzone abbinata a Michele tratta di una giovane coppia di fidanzati che progetta il proprio futuro, a garanzia del quale lui decide di lasciare il paesello per andare a lavorare in città: in tempi brevi, però, verrà richiamato al borgo natio perché la sua fidanzata si ammala improvvisamente e muore, unitamente alla loro speranza di un avvenire in comune.
La canzone abbinata a Maddalena, invece, non dimostra - almeno per il testo - i suoi primi quarant'anni: verte, infatti, su una delle tante morti bianche che ancor oggi infieriscono sul mondo del lavoro e non c'è Legge 626 che tenga, tanto più quando il penultimo ministro dell'economia si permette addirittura di dire che la sua integrale applicazione è ostativa allo sviluppo delle attività produttive (e senza che gli organi di stampa più importanti si scandalizzino a sufficienza).
Tutto sommato, a parte il carattere goliardico di questa etichetta, due pezzi che - anche a mero livello di semplice curiosità storica - possono meritare di essere riscoperti (o scoperti, nel caso di chi li ascolti per la prima volta).

Michele è abbinato a Un diadema di ciliegie dei Ricchi & Poveri

 

Maddalena è abbinata a Era bello il mio ragazzo di Anna Identici


Entrambi i video sono stati estratti da YouTube

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2 Commenti:

Alle 25 gennaio 2012 alle ore 23:04 , Anonymous antonio ha detto...

quella di maddalena cmq sono antonio messina

 
Alle 27 gennaio 2012 alle ore 00:56 , Anonymous der kommissar ha detto...

Anche se non tollero il gretto individuo voto per la camzone a lui abbinata in onore di una Marina Occhiena nel suo massimo splendore.

 

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