Radio Tamarra
Può accadere, ogni qualvolta tentiamo di emulare modelli che non sono proprio nelle nostre corde, che venga fuori quel personale lato tamarro che - nonostante gli immani sforzi - non riusciamo a contenere come vorremmo. Ecco dunque che, sotto l'egida del soggetto più tamarro del Loreto, nasce questa radio tematica che vi terrà compagnia per tutte le Domeniche d'Autunno, proponendovi una rassegna di canzoni che hanno inesorabilmente dirottato i loro interpreti verso eccessi che, redditizi o meno, gli sono valsi il conferimento - temporaneo o definitivo - più squalificante: quello di essere dei veri tamarri.
Cambiano le mode e i tempi, molto più spesso di quanto vorremmo, e non sempre è facile riciclarsi nelle nuove tendenze. Quando, agli inizi degli anni '90, la musica leggera italiana virò decisamente sul rap, genere che riuscì anche a nobilitare con pezzi come la Serenata rap di Jovanotti e qualche buona produzione degli Articolo 31, diversi cantanti nostrani cercarono di cavalcare la nuova onda e, nel caso di Franco Califano, gli esiti furono assolutamente discutibili: in Razza bastarda, infatti, il consumato crooner delle verità affettive più scomode lasciò il posto ad una riottosa controfigura che inveiva sommariamente, senza riuscire ad incidere in profondità, contro svariate categorie umane cui attribuiva l'origine delle sue disavventure sociali. Quanto bastava, insomma, perché il pezzo sopra citato gli conferisse la temporanea catalogazione fra i tamarri.
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