Enrico Mentana mi è sempre stato istintivamente antipatico e questa mia impulsiva preclusione si è rafforzata nel periodo in cui la Reggina militava in Serie A, perché lui, nonostante le origini reggine (il papà Franco era nativo di Bova, un piccolo comune in provincia di Reggio Calabria, ed è stato giornalista di punta de "La Gazzetta dello Sport"), non perdeva occasione per riservare alla squadra amaranto qualche frecciata al veleno, palesemente infastidito dalla sua partecipazione al massimo campionato di calcio. Ciononostante, in ossequio ai criteri di obiettività che mi sforzo di perseguire quotidianamente, non ho difficoltà a riconoscere che il TG da lui diretto su La 7 è il migliore fra quelli in onda sulle televisioni generaliste.
Lui, comunque, continua a non piacermi, soprattutto nei momenti in cui si abbandona alle sue periodiche dissertazioni su politica interna ed estera, e, in modo particolare, mi infastidisce quando fa intendere che non va a votare per poter sempre essere al di sopra delle parti (personalmente, invece, ho sempre diffidato di quei personaggi che con la televisione hanno begli introiti ma non condividono le loro idee per preservarsi quanti più ospiti possibili nelle loro trasmissioni, alla faccia dell'onestà intellettuale).
Comunque, a furia di stare al di sopra delle parti, si finisce per diventare paraventi (eufemismo) in permanente attività di servizio, per cui, nel caso delle recenti esternazioni di Elon Musk sui giudici italiani, ecco le testuali considerazioni a caldo di Enrico Mentana nel corso del suo TG: "Prima di cercare di capire se davvero Musk è la novità, una sorta di asso di briscola su tutti i temi e su tutti i dossier, permettetemi di osservare una cosa: non è che, perché uno è Elon Musk, non ha anche lui il diritto di parola. Io non condivido per nulla quelle cinque parole, però anche Musk - e sul social network di sua proprietà - ha diritto di parola. Il problema è se quelle dichiarazioni avessero un'incidenza: fino a prova contraria, non vediamo un partito Musk o un gruppo parlamentare Musk, quindi non esageriamo".
Però, siccome nei giorni successivi le parole di Elon Musk un'incidenza l'hanno inevitabilmente avuta, scommetterei una bella cifra sul fatto che il buon Enrico rivendicherà la sua posizione al di sopra delle parti e si guarderà bene dall'intervenire ulteriormente in merito, demandandone l'onere agli ospiti delle sue trasmissioni, più o meno equamente ripartiti, per par condicio, fra araldi della destra e araldi della sinistra.
Quindi, in conclusione, l'analisi a caldo di Mentana avrà ottime possibilità di disperdersi nel vento digitale e lui continuerà a restarmi molto antipatico.
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