In tanti pensano che, per cambiare vita, occorra anche un sensibile distanziamento fisico dagli ambienti in cui si è soliti presenziare. Invece la gatta Aloè (nella foto) ci insegna che, talvolta, è sufficiente spostarsi dall'altro lato della strada. Abbiamo più volte scritto di questa bestiola, spesso presente sul sagrato della Chiesa del Loreto in Reggio di Calabria e protagonista anche di accessi tanto al sacro edificio, dove, accostandosi accanto a una delle panche, seguiva compostamente i riti sacri, quanto alla sala riunioni, da cui veniva sistematicamente allontanata, pur essendo in grado di apportare a qualunque dibattito un contributo superiore a quello di diversi partecipanti umani.
Nonostante le tante simpatie raccolte in loco, Aloè è stata infine allontanata dal predetto sagrato, mediante vari escamotage anti-felino, con l'esplicita soddisfazione di alcuni responsabili della parrocchia (o presunti tali) che le imputavano di distrarre eccessivamente i soggetti delle loro cure pedagogiche. Il che mi ha portato a riflettere con involontaria (giuro!) ironia, se il fatto che la prole di alcuni dei suddetti responsabili (o presunti tali) della parrocchia abbia aderito a movimenti satanisti, sia anch'esso da addebitare a distrazioni causate da felini. Comunque, la gatta Aloè, spostandosi semplicemente sul marciapiede opposto, è divenuta, in breve tempo, la mascotte della pizzeria da asporto e del locale di ristorazione ivi allocati: quasi tutti i clienti apprezzano le sue fusa, non completamente disinteressate (la gatta confida in qualche contraccambio alimentare, che, in genere, ci scappa sempre), e, quando non la vedono, chiedono subito di lei, che, dopo la migrazione nel marciapiede di fronte, è stata ribattezzata Briciola. Più cambio vita di così...
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