È timore abbastanza diffuso che, in tempi non troppo lontani, l'intelligenza artificiale finirà per soppiantare tanti fra i cosiddetti funzionari amministrativi, perché potenzialmente in grado di abbattere in maniera considerevole i tempi attualmente loro necessari per la corretta erogazione di determinate prestazioni.
In sostanza, quindi, in un futuro forse più prossimo di quanto si pensi, la Pubblica Amministrazione potrebbe essere gestita, in forma preponderante, non più da persone bensì da una tecnologia molto avanzata ma senz'anima.
Mi è venuto in mente, tuttavia, che nella mattinata di qualche settimana fa, a seguito dell'inaspettata simultanea scomparsa di un mio ex compagno di classe della scuola media inferiore e di un mio conoscente, prendevo servizio in uno stato emotivo inconciliabile con lavorazioni troppo complesse, per cui avevo programmato di curare soltanto l'ordinaria amministrazione e rientrare a casa prima possibile.
Per quanto premesso, non appena un collega, a metà mattinata, mi telefonava per chiedere ragguagli su una situazione lavorativa un po' intricata, gli chiedevo la cortesia di ricontattarmi in un altro momento, informandolo degli improvvisi decessi che, nell'immediato, mi privavano della lucidità necessaria per affrontare l'argomento.
Il suo riscontro è stato, più o meno, il seguente: "Ah, ho capito, mi dispiace. Ti richiamo fra un paio d'ore".
Probabilmente l'intelligenza artificiale, pur non avendo anima, mi avrebbe concesso un maggiore margine di tempo per elaborare i lutti improvvisi che mi avevano traumatizzato.
Etichette: Fuori parrocchia