A quanto pare, è inevitabile che, ogni tanto, qualcuno
debba perdere il suo tempo per impiantare sterili polemiche cui il sottoscritto preclude ogni
ospitalità, giacché chi le innesca si nasconde dietro
un codardo anonimato.
Mi limito soltanto a evidenziare che gli elementi
costitutivi del blog sono ben visibili a tutti, sia nella descrizione del blog
medesimo che nelle note per gli utenti (v. spalletta a destra), sicché chiunque
si ritenga offeso dalla mia ironia non deve far altro che segnalarmelo
personalmente (rintracciarmi non è un problema, come ebbe a profetizzare il
buon Renato Zero in una nota hit di fine anni settanta) e provvederò subito
alla rimozione di quel che ha causato il suo malcontento; scordatevi, dunque,
che io dia seguito a sollecitazioni anonime finalizzate alla rimozione di post “fastidiosi”.
Oggi mi è
pervenuto l’acido commento di tal Atena (che non so se sia una nuova lettrice
perché, stranamente, riprende temi già trattati da un’altra anonima
corrispondente), la quale mi accusa di aver trovato una nuova vittima
(Peppineddu) con cui ampliare il ventaglio di sfogo delle mie frustrazioni, con
la conseguenza che le mie randellate (virtuali) non sarebbero più inflitte in
esclusiva ad una ben precisa coppia del Loreto. Indi, dopo una difesa d’ufficio
di certi soggetti cui ormai soltanto le loro madri possono concedere ancora
credito (ma non è del tutto scontato), il commento si conclude con una
citazione “colta” << È inutile sforzarsi per capire il tuo rancore: come
cantava un artista serio e non il Nicola di Bari cui soltanto i poveretti come
te possono dare spazio, “non c’è niente da capire”>>.
Ti rispondo di getto (come viene, viene) perché in Estate
mi secca stare più di tanto davanti al monitor del p.c.
1) Non c’è un solo post ove io nomini la coppia cui ti
riferisci, per cui se ritieni di averla individuata come pretestuosa vittima
della mia ironia, è un problema esclusivamente tuo (o vostro) e non mio;
2) Quella su “Peppineddu” è un’ironia amara, ma dubito
che una mente limitata come la tua possa arrivarci;
3) Certe coppie i danni se li fanno autonomamente e, di
certo, non potrebbe essere la mia ironia ad aggravare il loro patetico
precariato sociale. Ti faccio un esempio, immolandomi personalmente alla causa
del medesimo: poniamo che io abbia fatto della mia vita una crociata personale
contro la pornografia e poi, a un certo punto della mia esistenza stessa, decida
di contrarre matrimonio con una pornostar. Ma non con una pornostar pentita, bensì
con una pornostar che continui a fare tranquillamente il suo mestiere. Sarebbe
inevitabile essere oggetto d’ironia (assolutamente legittima!) da parte di
tutte quelle persone già testimoni dei miei precedenti intendimenti di vita. Mi
sono spiegato?
4) Non farmi distinzioni idiote fra musica colta e meno
colta: se sei in grado di utilizzare lo streaming, vai sul sito di Radio 2 e
ascolta la trasmissione “Radio 2 Social Club” (condotta da Luca Barbarossa) del
12/06 u.s.: ci sono ospiti Fiorella Mannoia e proprio Francesco De Gregori, i
quali, circa a metà trasmissione, insieme al già citato Luca Barbarossa cantano
(guarda caso) proprio “Vagabondo” di Nicola di Bari. Che, peraltro, dalla loro interpretazione
esce più che rivalutato.
Stammi bene.