Riflussi polemici
Come sanno bene i lettori più assidui, il curatore di questo blog (ossia il sottoscritto) fa una rigorosa cernita dei commenti da pubblicare, escludendo nell'ordine: quelli ridondanti di complimenti (per questioni di modestia e di pudore); quelli contenenti dati sensibili (generalmente indirizzi e-mail) degli occasionali utenti che chiedono se e dove sia possibile acquistare i DVD della serie "Don Giampiero", e, infine, quelli anonimi che includono accuse ed insulti piuttosto gratuiti. Tuttavia, in quest'ultimo caso, pur senza concedere l'onore della pubblicazione, talvolta è opportuno replicare, perché sottrarsi a certi attacchi potrebbe prestare il fianco ad ulteriori strumentalizzazioni.
Orbene, un'utente che dichiara di disprezzare questo blog con tutto il suo cuore, ma che - a quanto pare - non riesce proprio a fare a meno di sintonizzarvisi con una certa frequenza, insinua che il sottoscritto abbia condotto una costante campagna diffamatoria nei riguardi di una coppia del Loreto, fino a convertire progressivamente a questo suo orientamento buona parte dei parrocchiani. E, se pur la coppia di cui trattasi ha poi effettivamente dimostrato seri limiti nelle proprie capacità relazionali, questo nulla toglie all'infamità della mia condotta.
Date le premesse, ecco le mie obiezioni ai rimproveri di questa signora o signorina.
1) La diffamazione è effetto del denigrare, ossia del cagionare danno alla fama altrui diffondendo maldicenze sul suo conto. Non mi risulta, invero, che su questo blog siano rinvenibili post che possano essere ricondotti ad un'azione così scorretta. Temo, invece, che sia proprio tu ad essere in uno stato talmente confusionale da equivocare fra diffamazione ed ironia. Ti faccio un piccolo esempio: se scrivo che quella signorina che così strenuamente difendi (o difendevi?), sta attualmente studiando - al fine del conseguimento della seconda laurea - la "comunicazione integrata", espongo un fatto; se mi chiedo come possa studiare "comunicazione integrata" una tizia che non ha ancora la più pallida idea di cosa sia una comunicazione normale, non la diffamo ma faccio un semplice commento ironico. Che è opinabile quanto vuoi, ma sempre nell'ambito dell'ironia resta circoscritto.
2) Le considerazioni di cui al punto precedente, possono - in gran parte - essere estese anche all'ambito satirico: fare la parodia di qualcuno, non significa assolutamente diffamarlo. Anzi, non di rado, le caricature riescono ad elevare l'archetipo da cui traggono origine e a creargli attorno, addirittura, un minimo alone di simpatia che difficilmente riscuote quando si propone al naturale.
3) E, infine, mi soffermo sull'aspetto più importante del tuo commento, ossia quando sottolinei che la coppia di cui trattasi ha palesato, comunque, evidenti limiti nell'ambito delle relazioni interpersonali. Qualcosa mi dice che questa tua considerazione scaturisce dall'essere stata diretta testimone dell'imbarazzante battesimo sociale (chiamiamolo così) dei due fidanzati, ma è grave - a mio modesto avviso - che tu abbia percepito con tanto ritardo quanto è stato immediatamente chiaro a ragazzine sicuramente più piccole di te. Ti consiglio - del tutto spassionatamente - di prestare una maggiore attenzione ai dettagli: sono sempre i particolari a creare la globalità.
Fuoriusciamo per un attimo dal deprimente contesto di cui stiamo dibattendo per spostarci in ambito parimenti avvilente, ossia quello delle intercettazioni telefoniche pubblicate sui giornali. Poco c'è mancato che la fatale Manuela Arcuri venisse santificata a furor di popolo per non esser transitata da uno dei talami del presidente del consiglio uscente, cui aveva chiesto appoggio per agevolare l'inserimento del fratello nel mondo dello spettacolo. Però, prestando maggiore attenzione alle trascrizioni, ci accorgiamo che, a un certo punto, la nota attrice esclama: "Dare moneta, vedere cammello!". Il che ci fa supporre, e non crediamo proprio di essere malevoli, che - a determinate condizioni - l'ex premier il cammello (chiamiamolo così) dell'Arcuri lo avrebbe visto sicuramente. Non ci sembra, insomma, che i dettagli meritino di essere trascurati.
Ritornando all'argomento del nostro contendere, proprio alcuni dettagli - e in tempi non sospetti - mi avevano fatto intuire che per quella signorina, cui veniva unanimemente riconosciuta la vocazione a Dio, patria e famiglia cristiana, certi principi - più che imprescindibili - erano trattabili, specialmente dinanzi alla prospettiva di restare zitella. Ti garantisco che non ho condotto alcuna crociata contro alcuno e il fatto che ora certe cose siano state capite da quasi tutto il resto della comunità (anzi aggiungo, per onestà intellettuale, che qualcuno è stato più precoce di me) non solletica, peraltro, alcun mio senso di rivincita: sono rivalse piuttosto amare per poterle considerare soddisfazioni. Pertanto, al netto di ogni livore, le faccio i migliori auguri per i suoi progetti di vita, che un tappo di spumante cadutole sulla testa in un recente rinfresco sembrerebbe vidimare, ma, quanto a un recupero della mia stima, le possibilità si collocano molto al di sotto dei numeri razionali.
In conclusione, nel tuo esclusivo e personale interesse, ti rinnovo l'invito a fare più attenzione ai dettagli. Soprattutto prima di sputare sentenze.
Il sondaggio della settimana
Il rilevamento di questa settimana era relativo al buon Giampiero (v. foto), e, di seguito, proponiamo il testo della domanda che abbiamo rivolto agli interpellati.
In un recente Angelus, il Papa ha confermato che gli angeli custodi esistono, sono al nostro fianco e ci proteggono dalle insidie della vita. Secondo voi, l'angelo custode di Giampiero ha disertato?
Ebbene, a parere dello 84% degli intervistati, il buon Giampiero si ritrova attualmente privo di tutela celestiale; a fronte del 16% che la pensa in senso opposto.